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Cronaca

L’inferno di Pianodardine ci richiama ad amare l’Irpinia ogni giorno

Cronaca di una giornata piena di paura, panico ed apprensione

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Incendio Avellino
Foto: Alessio Capone

Una tranquilla e semplice giornata di settembre, riscaldata da un sole che inizia ad accusare i primi colpi dell’autunno in arrivo. Improvvisamente la luce si fa fioca, l’aria inizia ad avere un odore acre. Basta alzare gli occhi al cielo per capire quale fosse la causa: una coltre nera come la pece solca i cieli dell’Irpinia.

Una fabbrica nella zona industriale di Pianodardine, una delle tante, è avvolta dalle fiamme. È da qui che si innalza una colonna di fumo imponente, inondando l’avellinese di agenti inquinanti e paura. Solo l’intervento tempestivo e competente dei Vigili del Fuoco, che non saranno mai ringraziati a sufficienza per quello che fanno, evita una vera e propria tragedia.

Situazione che lentamente rientra sotto controllo, ma è necessario dichiarare lo stato di emergenza per ben venti comuni: finestre e porte chiuse, evitate di uscire. Più passano le ore e più sui social la domanda più frequente diventa quella di quanto questo evento graverà sulla salute dei cittadini, in particolare di quelli della Valle del Sabato.

Quest’ultima, teatro di innumerevoli questioni riguardanti l’inquinamento ambientale. Come un pugile, incassa ancora un colpo, duro. Cala la notte, i fumi diminuiscono sempre di più. Ovunque si legge di un possibile e probabile disastro ambientale, si pretende verità, o meglio, si spera che venga detta la verità.

13 settembre, l’ambiente e la salute sono al centro dell’attenzione di tutti. Ma quanto impiegheremo a dimenticare tutto, ed ad iniziare ad inquinare di nuovo? L’Irpinia ed in particolare la valle attraversata dal fiume Sabato, sono zone martoriate da ogni genere di sfregio ambientale. A partire dai semplici territori stracolmi di immondizia di ogni genere fino ad arrivare ai sversamenti clandestini nei corsi d’acqua.

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Questo catastrofico incendio deve essere la sveglia che risuona nelle coscienze e nella mentalità di ogni persona. L’amore per la propria terra, per le proprie radici, deve esserci quotidianamente. Impegnarsi ogni giorno, fa la differenza. Tutto ciò dovrà essere l’inizio di un vento di cambiamento, come quello che ieri ha combattuto quel mostro rappresentato dalla colonna di fumo.

Fare della memoria un proprio alleato è il segreto per salvaguardare sé stessi e l’ambiente, per un futuro migliore.

Nato ad Avellino nel maggio '95 è un giornalista, attivista antimafia e talvolta scrittore un po' troppo malinconico. Grande appassionato di sport, divoratore di libri e ascoltatore incallito dei Pearl Jam.

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