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Cinema

Joker – 5 cose che (forse) non avete notato

Joker è un film del 2019 di Todd Philips, con Joaquin Phoenix e Robert De Niro. Il film presenta molti Easter Egg e riferimenti al cinema e all’universo fumettistico di Batman, ecco 5 elementi che forse non tutti hanno notato.

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Joker
Fonte Foto: imdb

Uscito nelle sale lo scorso 3 ottobre, Joker di Todd Philips è già uno dei film più chiacchierati dell’anno, e non solo.

Dopo aver vinto il Leone D’Oro in quanto Miglior Film in concorso alla 76esima mostra internazionale cinematografica di Venezia, il film ha riscosso anche il successo del box-office. Espandendosi a macchia d’olio, Joker, grazie alla sua originalità accompagnata da uno stile inaspettatamente perfezionista di Philips, sta dominando il palcoscenico cinematografico. Numerose le congetture, le interpretazioni, le chiavi di lettura che il film con Joaquin Phoenix offre, imponendosi come oggetto di discussione per gli appassionati dei cinecomic e non solo.

Spoiler Alert! Se non avete ancora visto Joker al cinema vi sconsigliamo di continuare la lettura, ma al tempo stesso vi invitiamo a recarvi in sala per recuperare la pellicola.

Joker presenta al proprio interno numerosi Easter Egg che dopo una sola visione non è facile concepire. La regia di Todd Philips, reduce da commediole quali Una Notte da Leoni e Parto col Folle, è inaspettatamente meticolosa e ricche di perle, con critiche alla società attuale e un cambio di rotta sul taglio emotivo da poter dare a un racconto tratto da un fumetto.

1. Martin Scorsese

Inutile sprecare parole su Martin Scorsese, uno dei registi più importanti della storia del cinema. Autore di capolavori come Quei Bravi Ragazzi o Shutter Island, è prossima l’uscita del suo ultimo lavoro: The Irishman. Un film che si annuncia scoppiettante e con Al Pacino, Joe Pesci e Robert De Niro nel cast. È proprio da Bob De Niro (in Joker è il comico Murray Frenklin) che è necessario ripartire, protagonista delle pellicole Taxi Driver e Re per una Notte, entrambe sempre dirette da Scorsese negli anni del passaggio alla New Hollywood. Il regista Todd Philips annunciò fin da subito che il suo Joker si sarebbe ispirato al maestro Scorsese, sono molte infatti le scene analoghe tra Joaquin Phoenix e il tassista interpretato nel 1976 da De Niro. Una schizofrenia che prende strada e animo piano piano, scatenandosi nei secondi tempi delle pellicole. Scene molto simili come gli sguardi allo specchio, la pistola puntata in fronte e l’importanza scenografica delle scale durante un omicidio rendono il Joker del 2019 una sorta di figlio di quel capolavoro che fu Taxi Driver cinquant’anni fa.

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2. Piangere dalle risate

Il personaggio di Arthur Fleck soffre di un disturbo che gli causa una irrefrenabile risata isterica e rumorosa. Uno scherzo del destino piuttosto ironico vista la depressione e la solitudine che accompagnano il protagonista. Joker, prima di diventare tale, ci appare scollegato dal mondo. Ha problemi a relazionarsi, a farsi notare, a far emergere la propria personalità e il proprio talento. In una scena, però, Arthur riesce a entrare nella sala in cui è proiettato il film Tempi Moderni con Charlie Chaplin, mostro sacro della storia del cinema. I due film condividono la grande depressione umana vittima di una società che si vanta di essere innovativa, mentre i suoi individui faticano a trovare un posto nel mondo. Mentre Arthur finge di essere un addetto ai lavori, per la prima e unica volta nel film, egli riesce a ridere con puro gusto, e lo fa ridendo insieme alle altre persone. Simbolica e commovente, una risata resa possibile da Chaplin, genio della commedia, che sembra mettere tutti d’accordo e tutti in allegria.

3. Non esiste Joker senza Batman… E viceversa

Il filo che lega Joker e Batman è uno dei più resistenti all’interno della cronistoria dei fumetti e del cinema. Un conflitto già visto sul grande schermo grazie ai bellissimi Batman di Tim Burton (con Jack Nicholson nei panni del Joker) e Il Cavaliere Oscuro di Nolan (col rimpianto H. Ledger nei panni del clown). Come anche i fumetti ricordano, nessuno dei due può vivere senza l’altro. Le due facce della stessa medaglia hanno un volto anche nel Joker di Todd Philips. I richiami infatti alla famiglia Wayne sono più che palesi all’interno della pellicola. Mastodontico è il finale del film che si concretizza proprio con la morte dei genitori di Bruce. Così facendo, Joker ha inavvertitamente creato Batman. Ciò accade mentre la famiglia Wayne fugge da un cinema in cui era proiettato il film Zorro – The Gay Blade, film del 1981 e richiamo alle origini dello stesso Batman. Il cavaliere oscuro, infatti, negli anni ’30 prese vita come albo a fumetti proprio grazie all’ispirazione sul personaggio di Zorro.

4. Le scale

Nel primo tempo, quando il protagonista è Arthur, le scale vengono percorse in salita, siamo a fine giornata, è buio e osserviamo Joaquin Phoenix di spalle, stanco e depresso. Ma nella seconda parte del film, sulle note della coinvolgente Rock & Roll Part II, Arthur si è finalmente trasformato in Joker. Di conseguenza si trasforma anche il mondo intorno a lui, e soprattutto il modo in cui egli lo osserva. Le scale vengono percorse in discesa, vediamo il magistrale Phoenix in faccia, che balla, leggiadro, libero e finalmente se stesso.

5. Tragedia o commedia? Punti di vista

“Ho sempre visto la mia vita come una tragedia, invece ora mi rendo conto che è una commedia”. Frase simbolo del film, enunciata dallo stesso Joker. È il punto di vista a decretare la realtà delle cose. Il concetto di cinecomic viene totalmente ribaltato, allontanandosi dalla concezione di film di puro intrattenimento, farcito da effetti speciali e scritto da copione sull’archetipico viaggio eroistico. Joker è un film autoriale che affronta con coraggio i concetti di depressione e povertà. Dimostrazione di come un personaggio dei fumetti possa essere trasposto al cinema come un film ambizioso, serio e introspettivo.

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Nato a Belvedere Marittimo (CS) il 06/05/1994. Da sempre appassionato di scrittura e giornalismo. Scrive su quelle che sono le sue più grandi passioni: sport, media, Tv e soprattutto cinema. Laureato in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Salerno e attualmente studente della laurea specialistica Corporate Communication & Media.

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