Un recente studio pubblicato su JAMA Pediatrics ha evidenziato l’impatto negativo dell’uso degli smartphone a letto sulla qualità del sonno dei giovani. La ricerca, condotta dall’Università di Otago di Dunedin, Nuova Zelanda, ha analizzato il comportamento di 79 ragazzi tra gli 11 e i 14 anni, rivelando che l’uso dei dispositivi elettronici una volta a letto compromette significativamente la durata e la qualità del sonno. Non solo le attività interattive come giochi e multitasking, ma anche quelle passive, come guardare film, risultano problematiche, con effetti negativi sulla salute mentale e sul benessere generale.
Smartphone a letto, una tematica di crescente preoccupazione
Questo tema è sempre più al centro del dibattito pubblico, con istituzioni e genitori che si mobilitano per proteggere i giovani dagli effetti nocivi della tecnologia. In Svezia, l’autorità sanitaria ha recentemente raccomandato di non esporre i bambini sotto i due anni a nessun tipo di schermo e di limitare l’uso a tre ore al giorno per gli adolescenti. Anche in Italia, l’Istituto Superiore di Sanità ha lanciato un appello per salvaguardare il sonno dei giovani, sottolineando come la mancanza di riposo possa portare a irritabilità, aggressività e aumentare il rischio di dipendenze comportamentali.
La crescente preoccupazione ha portato alla nascita di movimenti globali come “Smartphone Free Childhood”, che conta già 60.000 membri nel Regno Unito e si sta espandendo in vari paesi. Persino figure simbolo della tecnologia come Steve Jobs e Bill Gates hanno cresciuto i propri figli limitando l’uso della tecnologia, un segnale forte che invita a riflettere sull’approccio da adottare in famiglia riguardo ai dispositivi elettronici.
In un contesto in cui sempre più scuole, sia in Italia che all’estero, stanno adottando politiche restrittive sull’uso degli smartphone, diventa cruciale promuovere un uso consapevole della tecnologia, soprattutto per tutelare il benessere dei più giovani.