Politica
Violenza sulle donne, il Cdm approva le nuove misure: maggiori tutele per le vittime
Il testo, composto da 11 articoli, è frutto del lavoro delle ministre Elena Bonetti, Luciana Lamorgese, Marta Cartabia , Mara Carfagna, Mariastella Gelmini, Fabiana Dadone ed Erika Stefani
Il Consiglio dei Ministri ha approvato nella giornata di ieri un provvedimento di prevenzione e contrasto al fenomeno della violenza nei confronti delle donne e della violenza domestica. Il testo, composto da 11 articoli, è frutto del lavoro delle ministre Elena Bonetti, Luciana Lamorgese, Mara Carfagna, Erika Stefani, Marta Cartabia, Mariastella Gelmini e Fabiana Dadone.
Il disegno di legge si compone di 11 articoli e persegue un duplice obiettivo: quello di rafforzare sia gli strumenti di prevenzione sia quelli di protezione delle donne.
Durante la conferenza stampa di presentazione del testo, è stato spiegato il senso della strategia integrata e multidimensionale che è necessaria quando si parla di contrasto alla violenza sulle donne. Ogni Ministero, secondo competenza, è trasversalmente incaricato di promuovere azioni e strumenti per consolidare una cultura di rispetto e di tutela del ruolo femminile, all’interno delle mura domestiche così come al lavoro e nella società.
Il provvedimento, in particolare, contiene una pluralità di misure che inaspriscono le pene per i reati di violenza contro le donne, tutelano maggiormente la condizione di vulnerabilità della vittima e considerano in modo più rigoroso gli specifici rischi di reiterazione e multilesività. Una particolare attenzione è rivolta ai contesti familiari e di convivenza.
Il testo, che sarà portato all’esame parlamentare, interviene con modifiche al Codice penale, al Codice di procedura penale, al Codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione (decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159) e ad alcune leggi speciali.
Tra gli interventi previsti, la possibilità di applicare il fermo di fronte a forti indizi di reati che possono costituire un pericolo per le donne. Altre misure sono rafforzate, come quelle relative all’ammonimento del questore, e sono inaspriti quei reati, come la violenza privata grave o aggravata, che siano – ad esempio – compiuti in presenza di minori.
Più rigorosi anche i percorsi di recupero, nei casi di sospensione condizionale della pena, e più stringente l’obbligo di utilizzo del braccialetto elettronico. Infine, il decreto introduce anche una provvisionale per gli orfani di femminicidio, che sarà erogata sin dalla fase di indagini preliminari, e non più al termine del processo.
Durante l’incontro con la stampa, le Ministre hanno espresso soddisfazione per aver condotto insieme un lavoro complesso, che intende riparare le falle presenti nella legislazione a tutela delle donne vittime di violenza.
Il video integrale della conferenza stampa: