Politica
Cultura, Alessandro Giuli è il nuovo ministro: ha militato in Meridiano Zero
Il giornalista, che succede al dimissionario Gennaro Sangiuliano, da giovane è stato tra le fila del movimento politico di estrema destra
Alessandro Giuli è il nuovo Ministro della Cultura. Il giornalista prende il posto di Gennaro Sangiuliano, che ha rassegnato le dimissioni nel pomeriggio di venerdì, dopo la polemica riguardante l’imprenditrice Maria Rosaria Boccia, già definita “caso Sangiuliano“. Giuli arriva a questa carica dopo aver presieduto la Fondazione MAXXI, il Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo di Roma. Alessandro Giuli, che arriva a questa carica dopo aver presieduto la Fondazione MAXXI, ha militato, da giovane, in Meridiano Zero, movimento politico di estrema destra.
Il passato politico di Alessandro Giuli e l’esperienza con Meridiano Zero
Durante la sua giovinezza, Giuli è stato coinvolto nel movimento fondato nel 1991 da alcuni dissidenti del Movimento Sociale Italiano (MSI). Questo gruppo si opponeva fortemente alla globalizzazione culturale e all’omologazione indotta dal potere tecnocratico, cercando di difendere le identità nazionali attraverso la cosiddetta “tecnoribellione”. Il movimento, caratterizzato da una visione neo-pagana e fortemente influenzato dal pensiero di autori come Julius Evola, ebbe vita breve.
Pur avendo avuto, infatti, un impatto significativo nelle scuole e università romane, riuscendo persino a eleggere alcuni rappresentanti nelle istituzioni studentesche, le accuse di violenza e di collusioni con gruppi estremisti hanno macchiato la sua reputazione. Dopo alcuni anni di attività, Meridiano Zero si è sciolto nel 1993, con la promessa di rinnovare la propria azione politica in forme diverse, senza forse mai scomparire del tutto dalla scena dell’estrema destra italiana.