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Giornata della Memoria 2020: frasi e poesie per la scuola primaria

Alcune delle più profonde citazioni e delle più belle composizioni per non dimenticare

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Giornata della memoria
foto: piazzasalento.it

Non dimenticare l’Olocausto è un valore fondamentale per la società di oggi, che tutti dovrebbero tenere bene a mente. Lunedì 27 gennaio ricorre la Giornata della Memoria 2020. Una data, questa, legata ad avvenimenti terribili, che hanno segnato la storia, ispirando poeti e scrittori per le più belle e struggenti frasi e poesie dedicate.

Giornata della Memoria 2020 frasi: le più profonde citazioni dedicate alla Shoah

L’Olocausto è stato, senza ombra di dubbio, uno degli eventi più terribili che la storia dell’umanità ha prodotto. La “soluzione finale per la questione ebraica” ha in realtà coinvolto anche omosessuali, portatori di handicap, e diverse minoranze etniche. Si conta che tra il 1941 e il 1945, mentre i nazisti cercarono di eliminare l’intera comunità ebraica d’Europa, le vittime furono circa 15-17 milioni, di entrambi i sessi e di tutte le età.

Un massacro di proporzioni così grandi, come detto, ha portato con sé una letteratura molto vasta, nella quale sono presenti frasi dal significato decisamente profondo. Ecco le più significative dedicate alla celebrazione della Giornata della Memoria.

  • Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche le nostre. (Primo Levi, Se questo è un uomo);
  • Sarà bene ricordare a chi non sa, ed a chi preferisce dimenticare, che l’olocausto si è esteso anche all’Italia, benché la guerra volgesse ormai alla fine, e benché la massima parte del popolo italiano si sia mostrata immune al veleno razzista. (Primo Levi);
  • Oggi più che mai, è necessario che i giovani sappiano, capiscano e comprendano: è l’unico modo per sperare che quell’indicibile orrore non si ripeta, è l’unico modo per farci uscire dall’oscurità. (Elisa Springer);
  • L’Olocausto è una pagina del libro dell’Umanità da cui non dovremo mai togliere il segnalibro della memoria. (Primo Levi);
  • Il progresso, lungi dal consentire il cambiamento, dipende dalla capacità di ricordare… Coloro che non sanno ricordare il passato sono condannati a ripeterlo. (George Santayana);
  • Tutti abbiamo bisogno della memoria. Tiene il lupo dell’insignificanza fuori dalla porta. (Saul Bellow);
  • Pochi anni infatti ci separano dal più orribile crimine di massa che la storia moderna debba registrare: un crimine commesso non da una banda di fanatici, ma con freddo calcolo dal governo di una nazione potente. Il destino dei sopravvissuti alle persecuzioni tedesche testimonia fino a che punto sia decaduta la coscienza morale dell’umanità. (Albert Einstein).

Giornata della Memoria 2020, poesie per la scuola primaria

La crudeltà degli episodi riportati alla mente dalla Giornata della Memoria non può – e non deve – impedire che quanto accaduto nei campi di concentramento e nei ghetti in tutta Europa venga insegnato ai più giovani. In particolar modo, sin dalla scuola primaria è importante che i piccoli studenti comprendano il senso di questa e di tutte le altre tragedie dell’umanità di questo tipo. Ecco, dunque, alcune delle più belle poesie.

Se questo è un uomo (Primo Levi)

Voi che vivete sicuri
nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d’inverno.
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi.

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C’erano uomini (Marta Ruggi)

C’erano uomini, donne e ragazzini
c’erano vecchi e mamme con bambini.
C’erano lacrime e ricordi di vite già lontane
c’erano dolori, miserie e violenze disumane.
C’erano punizioni, lavori forzati e soldati
c’erano silenzi, uomini sporchi e malati.
C’erano eserciti, fili spinati e fredde prigioni
c’erano divise, numeri incisi ed esecuzioni.
C’erano stenti, fame e malattie
c’erano ghetti, campi ed epidemie.
C’erano pensieri ed esistenze troppo corte
c’erano attese palpitanti in promesse di morte.
C’erano cuori spezzati da addii definitivi
c’erano visioni di tramonti per quelli ancora vivi.
C’erano vergogne appese a un intelletto violento
ma anche sogni e speranze fino all’ultimo lamento.

Filastrocca della memoria, Giuseppe Bordi

Filastrocca della memoria
per ricordare una brutta storia
scritta con inchiostro infausto:
la pagina nera dell’Olocausto.
Un uomo folle prese il dominio
e calò la scure dello sterminio.
Uomini, donne, vecchi, bambini
bruciarono in fretta come cerini.
Sogno che bruci ogni razzismo
dentro il fuoco dell’altruismo,
sogno la nascita di nuovi ideali
dove gli uomini son tutti uguali.

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Nato a Nocera Inferiore il 10 febbraio 1994, è fotoreporter e giornalista nel settore dell'informazione sportiva. Laureato con lode in Scienze della Comunicazione nel 2016 presso l'Università degli Studi di Salerno, e nel 2018 in Corporate Communication e Media nello stesso ateneo. Passionale, creativo, amante della comunicazione face-to-face, è da sempre patito di calcio, del quale è affascinato in ogni sua sfaccettatura. Ha praticato la pallacanestro a livello agonistico per diversi anni. Tra i suoi hobby non si possono tralasciare la musica, la fotografia e la cucina.

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