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Calcio

Morte Astori, due medici indagati per omicidio colposo: poteva essere fermato?

I due indagati sarebbero due professionisti che lavorano in strutture pubbliche incaricate di certificare l’idoneità sportiva. La tragedia poteva essere evitata?

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Astori Fiorentina
Foto: vanityfair.it

Davide Astori poteva essere fermato dall’attività agonistica? Potrebbe essere questo il clamoroso verdetto delle indagini che la procura di Firenze sta compiendo per indagare sulla tragica morte del capitano della Fiorentina, deceduto lo scorso 4 marzo ad Udine, nella notte che ha preceduto la gara tra l’Udinese e la compagine viola.

Morte Astori, la perizia del dottor Thiene: “Cardomiopatia aritmogena al ventricolo destro

I due indagati sarebbero due professionisti che lavorano in strutture pubbliche incaricate di certificare l’idoneità sportiva, una con sede a Firenze e l’altra con sede a Cagliari. Non risultano coinvolti nell’inchiesta medici della società viola, ma un medico in servizio a Cagliari negli anni in cui Astori ha giocato in rossoblù.

Ad Astori furono diagnosticate extrasistole ventricolari, nello specifico un’extrasistolia a due morfologie. Se Astori poteva essere fermato, allora, è perché questi risultati degli esami potevano rappresentare un campanello d’allarme.

Questo è quanto aveva dichiarato Gaetano Thiene, professore ordinario professore ordinario di patologia cardiovascolare dell’Università di Padova: “Astori soffriva di una forma iniziale di cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro. Questa può ostacolare il funzionamento elettrico del cuore, scatenando pericolosi cortocircuiti, potenzialmente mortali“.

La subdola patologia poteva essere prevista? Vediamo fin dove arriveranno le indagini sulla morte del capitano della Fiorentina.

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Nato a Nocera Inferiore il 10 febbraio 1994, è fotoreporter e giornalista nel settore dell'informazione sportiva. Laureato con lode in Scienze della Comunicazione nel 2016 presso l'Università degli Studi di Salerno, e nel 2018 in Corporate Communication e Media nello stesso ateneo. Passionale, creativo, amante della comunicazione face-to-face, è da sempre patito di calcio, del quale è affascinato in ogni sua sfaccettatura. Ha praticato la pallacanestro a livello agonistico per diversi anni. Tra i suoi hobby non si possono tralasciare la musica, la fotografia e la cucina.

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