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Cronaca

Pratola Serra, comune in pre-dissesto: cos’è e come funziona

L’istituzione irpina verte in una condizione debitoria tale da ricorrere a procedure per un riequilibrio finanziario. Dovesse arrivare parere negativo da parte della Corte dei Conti, la Commissione Straordinaria che amministra l’ente dovrà dichiarare il dissesto

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Pratola Serra
Foto: Radiounavocevicina.it

Il comune di Pratola Serra è in pre-dissesto finanziario. Questo è quanto emerso dall’ultimo consiglio comunale presieduto dalla Commissione Straordinaria composta dai quattro prefetti scelti per rimettere in sesto l’ente irpino in ginocchio sia economicamente che strutturalmente. Proviamo a capire cosa comporta e cos’è questa nuova fase del comune irpino.

Pratola Serra, cos’è il pre-dissesto e come funziona?

Il pre-dissesto finanziario è una procedura che viene messa in campo dai comuni in crisi strutturale per cercare di evitare il dissesto. Consiste in un piano di riequilibrio pluriennale assistito dallo Stato che può anticipare risorse attingendo al fondo specifico dal nome “Fondo Rotativo“.

L’obiettivo, con l’adozione di tale misura, è l’aumento delle entrate e la drastica riduzione delle spese. La conseguenza è un’impennata della pressione fiscale che comporta, talvolta, il taglio dei propri servizi.

L’ultima parola però spetta alla Corte dei Conti che dovrà approvare il pre-dissesto previa verifica preliminare da parte del Ministero dell’Interno. Nel caso in cui la Corte non approvasse il piano, si applicherebbe la procedura di legge che prevede l’assegnazione all’ente da parte del Prefetto, di un termine di 20 giorni per deliberare il dissesto.

Pratola Serra, le motivazioni del pre-dissesto da parte della Commissione Straordinaria

In un comunicato apparso nella giornata di ieri sul sito ufficiale del Comune di Pratola Serra, la Commissione Straordinaria ha spiegato i motivi alla base di tale provvedimento e gli obiettivi da raggiungere. Si legge che:

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Con deliberazione assunta in data 3 maggio 2021, con i poteri del Consiglio comunale, la Commissione straordinaria di Pratola Serra ha deciso di ricorrere alla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale, cosiddetta di pre-dissesto, prevista dall’art. 243-bis del decreto legislativo n. 267 del 2000.

Tale decisione si è resa necessaria all’esito della puntuale ricognizione di tutti i debiti e le passività potenziali, la cui consistenza, formalizzata con la precedente deliberazione commissariale n. 4 del 26 aprile scorso, si è rivelata tale da poter compromettere concretamente la continuità amministrativa nello svolgimento delle funzioni e dei servizi indispensabili.

La Commissione straordinaria ha rilevato il mancato rispetto di tutti gli equilibri cui il bilancio è sottoposto e la totale inosservanza delle regole contabili in merito alle procedure di impegno della spesa ed alla contestuale attestazione di compatibilità monetaria.
Si appalesa, pertanto, necessario ed urgente adottare tutte le necessarie ed efficaci manovre finanziarie finalizzate al ripristino delle condizioni di riequilibrio, anche se in bilancio provvisorio.

Preso atto che la massa debitoria rilevata ammonta a complessivi euro 4.973.047,85, di cui una gran parte (euro 2.517.954,98) deriva da debiti fuori bilancio ex art. 194 del d.lgs. 267/2000, tale situazione di sofferenza finanziaria configura, pertanto, uno squilibrio che sfocia nell’incapacità di adempiere alle obbligazioni secondo esigibilità.

Al fine di scongiurare il rischio di un dissesto finanziario, il ricorso alla procedura di riequilibrio consentirà al Comune di predisporre, entro 90 giorni dalla data di esecutività della delibera, un piano pluriennale della durata variabile da quattro a vent’anni, che dovrà indicare tutte le misure necessarie per ripristinare l’equilibrio strutturale di bilancio e per assicurare l’integrale ripiano del disavanzo e il finanziamento dei debiti fuori bilancio. Detto piano dovrà essere poi sottoposto alla successiva approvazione della Corte dei Conti, previa verifica preliminare da parte del Ministero dell’Interno. Nel caso in cui la Corte non approvasse il piano, si applicherebbe la procedura di legge che prevede l’assegnazione all’ente, da parte del Prefetto, di un termine di 20 giorni per deliberare il dissesto.

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Per tutta la durata del piano, l’Ente comunale dovrà adottare tutte le misure necessarie, previste dalla normativa vigente in materia, al fine di ripristinare gli equilibri complessivi di bilancio.
Infine, vengono sospese fino all’approvazione o meno del piano di riequilibrio da parte della Corte dei Conti, tutte le procedure esecutive intraprese nei confronti dell’ente.

Nato ad Avellino nel maggio '95 è un giornalista, attivista antimafia e talvolta scrittore un po' troppo malinconico. Grande appassionato di sport, divoratore di libri e ascoltatore incallito dei Pearl Jam.

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