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Cronaca

Serra di Pratola, nel parchetto dimenticato latitano decoro e sicurezza: le foto

Panchine instabili, rotte, avvolte da erbacce, scivoli pericolanti. Dare la colpa ai giovani è persino troppo facile: le istituzioni dovrebbero salvaguardare un bene pubblico

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Parco giochi a Serra di Pratola
Foto: ZetaNews

Eravamo tutti del parere che il lockdown dovuto all’epidemia da coronavirus ci avrebbe resi migliori dal punto di vista umano, e più consapevoli delle cose che ci circondano, anche materiali. Ma a quanto pare non è andata proprio così. In quel di Serra di Pratola, frazione del comune di Pratola Serra (non ci crederete, ma non è un gioco di parole) è presente un parchetto che è il ritrovo per i giovani del paese, e che è stato concepito per concedere qualche ora di svago ai più piccoli.

Cosa viene richiesto per poter frequentare un luogo del genere? Poche cose: pulizia e sicurezza. Per un paesino dalle scarse 500 anime e un parco dalle piccole dimensioni dovrebbe essere semplice conservarlo come una bomboniera.

Purtroppo la realtà è un’altra: panchine altamente instabili, rotte, avvolte dalle erbacce; uno scivolo che è più un attentato al bambino di turno a causa di rappezzi alla bell’e meglio, con assi rotti che creano delle buche pericolose; immondizia di ogni genere, che ormai prende le sembianze di una vera e propria discarica; cestini stracolmi e ormai quasi inutilizzabili.

Ovviamente è facile addossare la colpa a quei giovani “incivili ed irrispettosi”. Ma se chi di dovere non compie nemmeno in minima parte il proprio lavoro, questa funge da scusa, ed è come nascondersi dietro un dito. La questione delle “giostre” parte da lontano: un luogo bistrattato e rovinato negli anni da insensati lavori di ‘abbellimento’, che ne hanno minato la bellezza e l’efficienza. Se il servizio primario che è quello della pulizia e della sicurezza non esiste, a catena viene a mancare tutto il resto.

Non fraintendiamo, il bene pubblico è un bene di tutti di ogni singolo cittadino in egual modo, ma se le istituzioni sono assenti nel preservare tali spazi, c’è poco da dire. Come può un genitore portare il proprio figlio/a in un contesto del genere, dove ogni passo rappresenta un pericolo?

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Al momento, come testimoniano le immagini che alleghiamo, la situazione è precipitata particolarmente. Un degrado tale non era mai stato raggiunto, e se non si interviene subito c’è il rischio che qualcuno possa anche farsi male. In ogni caso, ci si augura che si sistemi tutto il prima possibile.

Nato ad Avellino nel maggio '95 è un giornalista, attivista antimafia e talvolta scrittore un po' troppo malinconico. Grande appassionato di sport, divoratore di libri e ascoltatore incallito dei Pearl Jam.

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