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Striscia di Gaza, Israele lancia una massiccia offensiva con truppe e tank

L’esercito israeliano annuncia: “Espanderemo le operazioni nella notte”. Il governo di Hamas afferma che Israele “ha tagliato le comunicazioni e gran parte di Internet” attraverso la Striscia

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Guerra Ucraina distruzione
Foto di repertorio

La guerra tra Israele e Hamas sembra arrivata alla resa dei conti. Nelle ultime ore l’esercito israeliano ha intensificato le operazioni militari nella Striscia di Gaza con continui bombardamenti e l’invio di truppe e tank all’interno del territorio palestinese.

A confermare la notizia è stato il portavoce militare israeliano Daniel Hagari che ha dichiarato “le forze di terra stanno espandendo stasera i loro blitz all’interno della Striscia di Gaza insieme agli attacchi aerei”. Ha inoltre rinnovato l’appello ai residenti palestinesi ad evacuare verso il sud della Striscia per non trovarsi coinvolti nei combattimenti che a Gaza hanno messo già fuori uso le comunicazioni, con internet in tilt. Ha anche accusato il comando di Hamas di nascondersi sotto il principale ospedale di Gaza City.

Secondo Hamas, Israele ha tentato di penetrare coi carri armati nella Striscia da nord e da est: “la battaglia è in corso attorno alla barriera di divisione”. Il movimento islamico ha risposto lanciando una pioggia di razzi verso il sud ed il centro di Israele, soprattutto su Tel Aviv.

La mossa degli israeliani è giudicata come un preludio concreto all’ingresso in massa all’interno di Gaza che nelle ultime ore ha già visto una massiccia intensificazione dei raid nel nord dell’enclave palestinese.

Guerra Israele-Hamas, a  Gaza situazione umanitaria drammatica

La situazione umanitaria a Gaza è drammatica: secondo le fonti palestinesi, i morti sono saliti a 7.326 con circa 19.000 feriti. Solo oggi, almeno 10 camion di aiuti e un team medico sono entrati nella Striscia dal valico di Rafah con l’Egitto. Resta il rebus dei 229 ostaggi israeliani in mano di Hamas a Gaza: da giorni si parla di progressi nelle trattative tra le parti, mediate da Egitto e Qatar. Ma al momento non si registra la svolta decisiva.

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Israele si prepara anche a difendersi su tutti i fronti: le forze al confine settentrionale sono in massima allerta per il rischio di attacchi dal Libano o dalla Siria. Inoltre, Israele ha sventato una “minaccia aerea” proveniente dall’area del Mar Rosso, intercettando obiettivi ostili che potrebbero essere collegati all’Iran o ai suoi alleati nello Yemen.

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