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Terapia ormonale sostitutiva, ormoni gratis: la vittoria della comunità trans

Un passo avanti verso il riconoscimento dei diritti delle persone trans in Italia: ecco perché è un passo avanti per tutti

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Bandiera LGBT

Il 1 ottobre 2020 la determina della Gazzetta Ufficiale del 23 settembre ha sancito che gli ormoni per la terapia ormonale sostitutiva non saranno più a carico del singolo ma a carico dello Stato.

È una vittoria per tutta la comunità trans italiana. Non si tratta infatti soltanto di una mera questione economica, è un passo avanti verso il riconoscimento dei diritti delle persone trans in Italia. La TOS, terapia ormonale sostitutiva, è un trattamento a cui le persone transgender si sottopongono durante il loro percorso terapeutico.

L’Emilia Romagna è stata la prima regione italiana a illuminarsi con i colori dell’arcobaleno LGBT+, varando questa legge già dal 30 settembre. In tutta Italia, dunque, dal 1 ottobre, i farmaci per la TOS saranno erogati gratuitamente dalle farmacie ospedaliere del territorio a chiunque abbia intrapreso questo percorso.

Nel 2019, il prezzo di questo farmaco era stato rincarato del 300% (passando da 3 a 10 euro), essendo stato declassato in fascia C dall’Aifa (fonte: ilfattoquotidiano.it).

Non solo: molto spesso, i farmaci non venivano reperiti e subivano continue oscillazioni di prezzo. È una vittoria per la comunità trans, dunque, ma anche per la Costituzione. Ricordiamo a questo proposito l’articolo 32 della Costituzione Italiana: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività”. È una vittoria questa, dunque, per tutt*.

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Nata a Nocera Inferiore il 3 dicembre 2000, è giornalista praticante presso ZetaNews. Diplomata al Liceo Classico "Marco Galdi" nel 2019, dallo stesso anno è studentessa di Lettere Classiche presso l’Università degli studi di Salerno. Appassionata di scrittura creativa, ha partecipato a diversi concorsi letterari: nel 2016 si è classificata terza al concorso “le parole sono ponti” e nel 2019 si è classificata seconda al Premio Badia di Cava De’ Tirreni. Ama i libri, l’arte e raccontare le ingiuste condizioni del patrimonio artistico della città in cui vive. “Figlia” del Pirandello giornalista, cerca di non fermarsi mai alla narrazione superficiale degli eventi. «E mentre il sociologo descrive la vita sociale qual essa risulta dalle osservazioni esterne, l’umorista armato del suo arguto intuito dimostra, rivela come le apparenze siano profondamente diverse dall’essere intimo della coscienza degli associati». (Pirandello, saggio sull’umorismo)

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