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Calcio

Bari calcio, l’ex portiere Micai: “Giancaspro diceva che era tutto a posto”

L’estremo difensore ha parlato del periodo trascorso all’ombra del San Nicola e dell’attuale situazione che vede la sua ex squadra non iscritta al campionato di Serie B

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Il Bari non è riuscito ad iscriversi al campionato di Serie B. Un duro colpo per il calcio italiano che vede un’altra gloriosa società ripartire dai dilettanti. L’ennesima squadra che in questa calda estate che si è schiantata contro le inadempienze societarie che ne hanno determinato un inglorioso finale fuori dal calcio professionistico. Ora i tifosi sperano in una pronta rinascita per tornare di nuovo nel calcio che conta. Lo spera anche Alessandro Micai.

L’ormai ex portiere biancorosso, nato a Mantova ma più che barese di acquisizione, attraverso “La Repubblica” ha parlato della sua avventura all’ombra del San Nicola e si è detto ancora molto amareggiato per la fine del suo Bari:  “Sono stato in silenzio finora e parlo solo adesso, a distanza di giorni. Non volevo affidare il mio dolore a un post sui social poche ore dopo quanto successo. Sono dispiaciuto perché in Puglia lascio tanto e tutti sanno quanto mi trovassi bene. Forse sono il primo a soffrirne“.

Sul surreale ritiro in Trentino, Micai ha spiegato il clima di quei giorni: “Siamo partiti in un clima quasi sereno. Provavo a portare tranquillità perchè una realtà potentissima come il Bari era sempre riuscita ad aggirare tutti i problemi. Avevano sempre trovato una soluzione per vivacchiare, però, non per guardare avanti. Hanno sempre cercato di galleggiare anziché fare le cose per bene“.

Micai ha poi aggiunto: “Percezioni che qualcosa non andava ce n’erano, come ce ne sono state con Paparesta quando doveva entrare il malese, l’imprenditore Datò Noordin Ahmad, o quando abbiamo preso i due punti di penalizzazione per i contributi pagati in ritardo. Però da parte nostra non avremmo mai pensato a un epilogo del genere. Certamente sapevamo di far parte di una società che non navigava nell’oro. Ne eravamo consapevoli e lo avevamo accettato. Però siamo stati sempre trattati benissimo, tra aerei privati o viaggi di un certo livello. Non ci hanno fatto mancare niente. In più il presidente ci diceva che era tutto a posto. Abbiamo sempre preso gli stipendi, a volte anche in anticipo. Tranne i contributi degli ultimi cinque mesi“.

Bari Calcio, l’ex Micai: “Non sarei mai andato via, nemmeno per una squadra di Serie A”

Noi calciatori paradossalmente potremmo persino essere avvantaggiati buttandoci sul mercato. Se il Bari non fosse fallito non sarei andato via per nessuna ragione al mondo. Nemmeno per una squadra di serie A, davanti a un progetto almeno decente. Ma fa male pensare alle centinaia di persone che lavoravano per la società, arrivando forse a mille euro al mese. Mi dispiace solo per loro e per i tifosi“.

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Leggi l’intervista integrale di Alessandro Micai su Repubblica

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