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Con i social non si scherza. I ‘casi’ Forza Nuova e CasaPound

Facebook ha chiuso i canali dei due partiti, adducendo una violazione della policy: “Le persone o le organizzazioni che diffondono odio o attaccano gli altri sulla base di chi sono non trovano posto su Facebook e Instagram”

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I leoni da tastiera. I social sono pieni di “leoni da tastiera”: uomini e donne che, sentendosi al sicuro dietro alla loro tastiera, lanciano insulti e augurano atrocità, dimenticando qualsiasi etica e venendo meno al principio del “politicamente corretto”. Ci sono gli haters, che si riuniscono puntualmente sotto i post di un vip o di un influencer per svilirlo, criticarlo o metterlo in cattiva luce. Ci sono i cyberbulli, che riservano lo stesso trattamento a persone comuni, più deboli e per questo più facilmente attaccabili. Questo fenomeno abbraccia tutti gli aspetti del quotidiano e del vivere social, persino quelli che dovrebbero esserne
esenti, come la politica.

I “casi”. Facebook non ci sta e si fa sentire. In data 09/09/2019 Facebook ha chiuso i profili certificati di CasaPound e Forza Nuova e di alcuni loro esponenti. La sentenza sembra essere definitiva: non c’è spazio e mai ci sarà sui social per odio o violenza di ogni genere, tantomeno a sfondo politico.

Le persone o le organizzazioni che diffondono odio o attaccano gli altri sulla base di chi sono non trovano posto su Facebook e Instagram. […] Gli account che abbiamo rimosso oggi violano questa policy e non potranno più essere presenti su Facebook e Instagram”. La scelta di Facebook non è avventata ma deriva da un processo che tiene conto di tutti i post pubblicati e i loro contenuti, molto spesso violenti e offensivi.

C’è subito chi grida al complotto. Si parlerebbe, secondo alcuni, di un “insulto alla democrazia”. Si può parlare di democrazia se si ha a che fare con un’azienda privata come Facebook? Inoltre, si può parlare di democrazia se ci si dichiara neofascisti? Possiamo soltanto dire, citando Manzoni, di lasciare ai posteri l’ardua sentenza.

Nata a Nocera Inferiore il 3 dicembre 2000, è giornalista praticante presso ZetaNews. Diplomata al Liceo Classico "Marco Galdi" nel 2019, dallo stesso anno è studentessa di Lettere Classiche presso l’Università degli studi di Salerno. Appassionata di scrittura creativa, ha partecipato a diversi concorsi letterari: nel 2016 si è classificata terza al concorso “le parole sono ponti” e nel 2019 si è classificata seconda al Premio Badia di Cava De’ Tirreni. Ama i libri, l’arte e raccontare le ingiuste condizioni del patrimonio artistico della città in cui vive. “Figlia” del Pirandello giornalista, cerca di non fermarsi mai alla narrazione superficiale degli eventi. «E mentre il sociologo descrive la vita sociale qual essa risulta dalle osservazioni esterne, l’umorista armato del suo arguto intuito dimostra, rivela come le apparenze siano profondamente diverse dall’essere intimo della coscienza degli associati». (Pirandello, saggio sull’umorismo)

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