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Cultura

Eid al Adha 2025, la festa del sacrificio: spiritualità, condivisione e identità

Una delle celebrazioni più sentite dell’Islam: ecco cosa rappresenta, quando si celebra e come viene vissuta in Italia e nel mondo

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Eid al Fitr

Eid al Adha, conosciuta anche come festa del sacrificio, è una delle due principali ricorrenze religiose dell’Islam, insieme all’Eid al Fitr. Nel 2025, la celebrazione cadrà il 6 giugno, secondo il calendario lunare islamico, che segue i cicli della luna e quindi varia ogni anno rispetto al calendario gregoriano.

La data esatta viene confermata solo pochi giorni prima, in base all’avvistamento della luna nuova, ma i fedeli si preparano con largo anticipo, sapendo che Eid al Adha coincide con il pellegrinaggio alla Mecca, l’Hajj, che rappresenta uno dei cinque pilastri dell’Islam.

Il significato spirituale del sacrificio

Il significato profondo dell’Eid al Adha affonda le sue radici nella storia di Abramo (Ibrahim), che secondo la tradizione islamica fu disposto a sacrificare il proprio figlio per obbedire al volere di Dio. In seguito, Dio sostituì il figlio con un montone, accettando il gesto di obbedienza e misericordia.

Durante la festa, i musulmani che ne hanno la possibilità compiono un sacrificio rituale – solitamente un agnello, una pecora o una mucca – per ricordare quell’atto di fede. La carne viene poi distribuita in tre parti: una per la famiglia, una per amici e vicini, e una per i bisognosi.

Come si celebra Eid al Adha 2025 nel mondo

La celebrazione dell’Eid al Adha è segnata da momenti di raccoglimento, preghiera, solidarietà e condivisione. La giornata inizia con una preghiera comunitaria all’alba, spesso in grandi spazi aperti o moschee. I fedeli indossano i loro abiti più eleganti, spesso tradizionali, e si recano alla preghiera con spirito di fratellanza.

Successivamente, si svolge il sacrificio rituale, seguito da pasti abbondanti che riuniscono intere famiglie. Non mancano piatti tipici come il biryani, il cous cous, il kebab e dolci speziati, che variano a seconda delle tradizioni culinarie locali.

In molti Paesi a maggioranza musulmana, l’Eid al Adha è anche un’occasione di vacanza ufficiale, con scuole e uffici chiusi per più giorni. In Italia e in Europa, dove la festa non è riconosciuta come giorno festivo, molti musulmani chiedono permessi per partecipare alle celebrazioni.

Auguri, frasi e gesti di vicinanza per l’Eid al Adha 2025

In occasione dell’Eid al Adha, è consuetudine scambiarsi frasi di auguri come Eid Mubarak (“Festa benedetta”) o Taqabbal Allahu minna wa minkum (“Che Dio accetti da noi e da voi”). Sempre più spesso, i saluti viaggiano anche via social, con immagini, gif e messaggi di auguri personalizzati.

È anche un momento di carità e solidarietà, in cui molti fedeli compiono donazioni o si impegnano in attività di supporto alle fasce più deboli. Questo rende l’Eid al Adha non solo una ricorrenza religiosa, ma anche un’occasione per rafforzare il legame con la comunità e con il prossimo.

La festa in Italia: una tradizione viva e sentita

Negli ultimi anni, le celebrazioni dell’Eid al Adha in Italia sono diventate sempre più partecipate e visibili. Dalle grandi città come Roma, Milano e Bologna fino ai centri più piccoli, sono moltissimi i fedeli che si riuniscono per vivere questo momento di fede, spiritualità e festa.

In alcune scuole italiane con alta presenza di studenti musulmani, si è cominciato a riconoscere la festività concedendo assenze giustificate o prevedendo attività di sensibilizzazione. In alcune zone, le autorità locali collaborano con le comunità islamiche per individuare spazi idonei alle preghiere collettive e ai momenti di socialità.

Un patrimonio culturale da conoscere e rispettare

Comprendere il significato e le pratiche dell’Eid al Adha significa avvicinarsi alla cultura islamica con rispetto e consapevolezza. Non è solo una festa religiosa, ma un momento identitario e comunitario, che celebra il valore dell’obbedienza, del dono e della condivisione.

In un mondo sempre più interconnesso, conoscere le ricorrenze delle altre religioni – come appunto l’Eid al Adha – è un gesto di civiltà e apertura. Anche per chi non ne condivide la fede, sapere quando cade, cosa rappresenta e come si celebra può essere il primo passo verso un dialogo più autentico e rispettoso tra culture.

Nato a Nocera Inferiore il 10 febbraio 1994, è fotoreporter e giornalista nel settore dell'informazione sportiva. Laureato con lode in Scienze della Comunicazione nel 2016 presso l'Università degli Studi di Salerno, e nel 2018 in Corporate Communication e Media nello stesso ateneo. Passionale, creativo, amante della comunicazione face-to-face, è da sempre patito di calcio, del quale è affascinato in ogni sua sfaccettatura. Ha praticato la pallacanestro a livello agonistico per diversi anni. Tra i suoi hobby non si possono tralasciare la musica, la fotografia e la cucina.

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