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Cronaca

Inquinamento Valle del Sabato: giudice concede l’oblazione

Concesso il diritto di oblazione agli imputati, le parti si aggiorneranno il 9 ottobre. Grande delusione tra le fila del gruppo rappresentato dal Dott. Franco Mazza che si batte da anni in modo costante ed instancabile per la difesa di una delle zone più bistrattate dell’Irpinia

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Tribunale di Avellino
Foto: procura.avellino.giustizia.it

Dopo due udienze è in dirittura d’arrivo il processo che seguiva l’inquinamento della Valle del Sabato. Il giudice si è pronunciato concedendo il diritto di oblazione agli imputati, ovvero i reati contestati si sono tradotti nel pagamento di somme in denaro. Questo risultato ha scatenato l’indignazione tra le fila del comitato “Salviamo la Valle del Sabato” capitanato dal Dott. Franco Mazza e rappresentato in aula dall’Avv.p. Anna Esposito.

Processo Valle del Sabato, il comunicato del comitato

A fare crescere ancora di più la rabbia e la delusione è stata l’ennesima assenza dei comuni di Avellino e Montefredane. Di seguito è riportato il comunicato del comitato “Salviamo la Valle del Sabato“.

ANCHE LA PUZZA HA UN COSTO.

Si è celebrata oggi la terza udienza del processo “Valle del Sabato” che vede imputati a vario titolo otto persone per condotte illecite previste dal Testo Unico Ambientale e gettito pericoloso di cose .
Presenti le costituende parti civili, il comitato “Salviamo la valle del Sabato”, difeso dallo Studio legale Fortunato per il tramite dell’Avv.p. Anna Esposito e la Provincia di Avellino difesa dall’avvocato Iacobelli.
Nuovamente assenti i Comuni di Avellino e Montefredane.

Il Dottor Corona, titolare del processo, aveva concluso l’udienza del 29.01.2020 disponendo che l’ARPAC e il Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri (N.O.E.) verificassero l’eliminazione delle conseguenze dannose mediante la rimozione delle criticità contestate a vario titolo agli imputati al fine di concedere l’oblazione (il pagamento di una somma di danaro estingue la contravvenzione).

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Ebbene, l’ARPAC e il Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri (N.O.E.) hanno accertato che non permangono conseguenze dannose o pericolose dei reati contestati e il giudice ha concesso agli imputati l’oblazione, concessione che è avvenuta nonostante nel corso degli accertamenti si è avuto modo di riscontare varie irregolarità (vi è addirittura un’azienda che smaltisce rifiuti per un quantitativo superiore al limite giornaliero previsto dalle autorizzazioni).

Il giudicante però non ha tenuto conto di tale elemento così come della GRAVITa’ DEL FATTO quale lesione del bene giuridico tutelato, nel caso in specie il DIRITTO ALL’ AMBIENTE riconosciuto quale valore supremo non solo dalla nostra Carta Costituzionale ma anche dalla Corte di Strasburgo come diritto alla vita privata, familiare e diritto a vivere in un ambiente salubre, aspetti questi portati all’attenzione dall’Avv.p. ANNA ESPOSITO quale difensore del COMITATO SALVIAMO LA VALLE DEL SABATO.

Nell’ordinanza, si legge che la somma che gli imputati dovranno versare a vario titolo prevede importi che partano da euro 103 fino ad un massimo di euro 13.000, oltre alle spese del procedimento da pagare entro il 9.10.2020, data della prossima udienza.

Alla luce di tali fatti è chiara la necessità di un intervento del Legislatore in materia di Diritto Ambientale, tali condotte non possono e non devono essere oblabili.
Rebus sic stantibus si può tranquillamente continuare ad inquinare basta pagare una multa. Tutto questo è semplicemente ridicolo, è un affronto non solo all’ambiente e alla vita ma anche alla decenza!

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Nato ad Avellino nel maggio '95 è un giornalista, attivista antimafia e talvolta scrittore un po' troppo malinconico. Grande appassionato di sport, divoratore di libri e ascoltatore incallito dei Pearl Jam.

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