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Richard Carapaz vince il Giro d’Italia 2019, chi è il corridore ecuadoregno: biografia, età, storia e palmarès

Il ciclista ecuadoregno conquista la maglia rosa a sorpresa. Insieme al corridore del Team Movistar, sul podio di Verona anche Vincenzo Nibali (secondo) e Primož Roglič (terzo)

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Richard Carapaz Giro d'Italia 2019
Richard Carapaz vince il Giro d'Italia 2019

Richard Carapaz vince il 102° Giro d’Italia. Il ciclista ecuadoregno conquista la maglia rosa a sorpresa dopo tre settimane di corsa dove ha dimostrato di essere all’altezza dei grandi del ciclismo mondiale. Insieme al corridore del Team Movistar, sul podio di Verona anche Vincenzo Nibali (secondo) e Primož Roglič (terzo).

Carapaz è un corridore giovane e piuttosto riservato che a inizio Giro non era nemmeno considerato tra i principali favoriti per la maglia rosa. Alla fine, il 102° Giro d’Italia passerà alla storia: Carapaz è il primo ecuadoregno a conquistare la maglia rosa. Un ragazzo che viene da un piccolissimo paese delle Ande e che è riuscito a realizzare un sogno, vincere un grande giro: il 26enne ecuadoregno ha festeggiato all’Arena di Verona un successo che lo consacra nell’olimpo dello sport del suo paese.

Le sue imprese al Giro d’Italia hanno letteralmente paralizzato l’Ecuard, con tanto di uffici pubblici e negozi chiusi per seguire la conquista della Maglia Rosa da parte del nuovo eroe nazionale. Il console ecuadoregno in Italia non è voluto mancare a Verona per la premiazione.

Chi è Richard Carapaz vincitore del Giro d’Italia 2019: Carriera, biografia, storia, età

Carapaz è nato il 29 maggio 1993 ad El Carmelo, un paesino a oltre 3000 metri, vicino al confine con la Colombia nella comunità di La Playa, Carapaz proviene dal canton Tulcan, noto come la culla del ciclismo ecuadoregno, situato nella Provincia del Carchi. Come riportato da molti media colombiani, sembra che la prima bicicletta di Carapaz gli sia stata regalata dal papà quando andò a raccoglierla in una discarica. Un regalo molto più prezioso di quanto si possa immaginare. Da quel giorno, infatti, Carapaz ha iniziato ad amare quella vecchia bici e il ciclismo è diventato la sua grande passione.

Ha cominciato a correre a 15 anni in una squadra locale, la Panavial-Courage. Successivamente è passato alla RPM Team, club di elite in Ecuador, con cui vinse, a 20 anni nella categoria Under 23, la Vuelta a Guatemala ed il Campionato Panamericano.

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Carapaz si fa notare per le sue qualità di scalatore è nel 2016 si trasferisce in Spagna per gareggiare con la squadra dilettantistica Lizarte di Pamplona. Grazie a buone prestazioni e alcune vittorie, nell’agosto 2016 viene notato dalla Movistar che lo mette sotto contratto e lo fa correre in numerose corse.

Nel 2017 viene confermato dalla Movistar e completa ufficialmente il suo salto nel professionismo. Durante la sua prima stagione da professionista conclude secondo al Gran Premio Industria e Artigianato, battuto dal solo Adam Yates, quarto alla Vuelta a Castilla y León e secondo e miglior giovane alla Route du Sud; in agosto diventa inoltre il primo ciclista ecuadoriano a competere nella Vuelta a España

Richard Carapaz al Giro d’Italia: tre tappe vinte dal ciclista del Team Movistar

L’esordio al Giro d’Italia per il giovane Carapaz arriva nel 2018. Il corridore ecuadoregno vince l’ottava tappa della corsa rosa da Praia a Mare a Montevergine di Mercogliano e terminando la corsa al quarto posto in classifica generale.

Nel 2019, dopo aver cominciato la stagione in Sudamerica, si conferma alla Vuelta a Asturias, con un successo di tappa e la vittoria finale della corsa. Comincia quindi il Giro d’Italia come co-capitano della squadra insieme a Mikel Landa, non venendo però considerato tra i favoriti per il podio finale. In questa edizione della corsa rosa Carapaz dimostra di essere in grande forma e di avere una buona gamba in salita vincendo le frazioni di Frascati e Courmayeur ed indossando per sette tappe il simbolo del primato.

Oggi a Verona per il giovane ciclista ecuadoregno la conquista del Giro d’Italia che gli ha regalato una gioia indescrivibile, eloquenti le lacrime all’arrivo della cronometro che gli ha dato l’ufficialità della vittoria.

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