Calcio
Serie C, come funzionano i ripescaggi per il campionato di terza serie?
Tra fideiussioni raddoppiate, bilanci certificati, requisiti infrastrutturali e una fitta rete di incastri normativi, il percorso di un club di Serie D verso la Serie C attraverso il ripescaggio è tutt’altro che scontato. Tutto ciò che c’è da sapere

Con l’aggiornamento delle Licenze Nazionali per la stagione 2025/2026, il ripescaggio in Serie C è tornato al centro dell’attenzione di tifosi e dirigenti di Serie D. Ma come funziona davvero? Quali sono i criteri e gli ostacoli che una società deve superare per ottenere un posto tra i professionisti?
La risposta non è semplice. Tra fideiussioni raddoppiate, bilanci certificati, requisiti infrastrutturali e una fitta rete di incastri normativi, il percorso di un club di Serie D verso la Serie C attraverso il ripescaggio è tutt’altro che scontato.
Licenza Nazionale: il primo scoglio per il ripescaggio
Il Comunicato Ufficiale n. 251/A del 17 aprile 2025 ha fissato in maniera puntuale i criteri per ottenere la Licenza Nazionale, condizione indispensabile per accedere alla Serie C, sia tramite promozione diretta che attraverso il ripescaggio. Per le società provenienti dalla Serie D, il termine ultimo per presentare tutta la documentazione è il 6 giugno 2025.
I club devono presentare domanda ufficiale alla Lega Pro, allegando una fideiussione di 700.000 euro, raddoppiata rispetto alla stagione precedente. Tuttavia, l’importo può essere ridotto a 350.000 euro in presenza delle cosiddette dichiarazioni liberatorie, ovvero documenti che attestino l’assenza di debiti nei confronti di tesserati, FIGC, Leghe e altre società.
In alternativa alla fideiussione, è possibile costituire un deposito a garanzia (escrow account), sempre dell’importo di 350.000 euro, intestato alla Lega Italiana Calcio Professionistico.
Ripescaggio in Serie C: l’ordine delle priorità
Nel caso in cui si liberassero posti nel prossimo campionato di Serie C – per rinunce, bocciature da parte della Co.Vi.So.C. o mancanza dei requisiti – la FIGC ha stabilito un ordine di priorità per i ripescaggi:
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Una seconda squadra di Serie A (Squadra B)
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Una società di Serie D (non promossa sul campo)
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Una retrocessa dalla Serie C
Questo ciclo viene ripetuto a rotazione fino a esaurimento dei posti disponibili.
La graduatoria: punteggi e playoff fondamentali
In attesa delle finali playoff dei nove gironi di Serie D, già circola una graduatoria ipotetica redatta da MondoSerieD, che tiene conto di vari parametri, tra cui il piazzamento in campionato, il blasone storico e il bacino d’utenza. Le finaliste dei playoff acquisiranno ulteriori punti, rendendo questo mese cruciale per definire le posizioni.
Ecco una parte della classifica attuale (non ufficiale):
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Ravenna 2,676
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Reggina 2,406
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Nocerina 2,059
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Scafatese 2,031
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Novaromentin 1,972
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Treviso 1,947
Chi vince i playoff di girone, infatti, ottiene un cospicuo incremento nel punteggio, che può rivelarsi decisivo in caso di disponibilità di un solo slot.
Criteri economici, sportivi e giuridici: non basta il campo
Per le società che ambiscono al ripescaggio, non basta un buon piazzamento sportivo. Servono bilanci approvati e depositati, assenza di situazioni debitorie, statuti conformi, e – se non si è già società di capitali – trasformazioni societarie da registrare entro la scadenza.
In particolare, le società dovranno dimostrare di non trovarsi in stato di perdita grave (ex art. 2447 o 2482-ter c.c.), e di avere uno stadio a norma, almeno in termini di capienza, illuminazione, servizi e requisiti di sicurezza.
Serie C 2025/26: un’occasione da non sprecare
Il campionato di Serie C 2025/2026 promette di essere tra i più selettivi degli ultimi anni, anche sul piano delle verifiche finanziarie e infrastrutturali. La Federazione ha rafforzato il sistema di controlli, prevedendo anche indicatori di stabilità finanziaria in vista della stagione successiva (2026/27).
Il ripescaggio rappresenta quindi una possibilità concreta ma severamente regolata. Una sfida che non si gioca solo sul campo, ma anche nei bilanci, nelle aule notarili e tra le righe dei comunicati federali.