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Calcio

Serie D, il Gela Calcio si ritira di nuovo: “Gettiamo la spugna”

La decisione della famiglia Mendola: “La città non merita questo scempio, l’esperienza della nostra famiglia finisce qui”

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Serie D
foto: gazzetta.it

Il Gela Calcio si ritira di nuovo dal campionato di Serie D. La formazione siciliana, militante nel girone I della quarta serie, ha annunciato, tramite la propria dirigenza, di voler abbandonare il torneo. Una decisione, quella dei biancoazzurri, figlia anche dell’ultima partita, quella disputata ieri contro il Bari, che ha prevalso per due reti a zero in un “Presti” deserto a causa della decisione di giocare la gara a porte chiuse.

Gela Calcio ritirato, il comunicato della dirigenza siciliana: “La città non merita ciò”

Questi alcuni stralci del comunicato: “La Dirigenza del Gela Calcio, dopo avere analizzato i fatti di questi mesi e da ultimo quanto accaduto nell’ultima settimana, non senza rammarico, ha preso la decisione di ritirarsi e contestualmente la proprietà di disimpegnarsi dalla guida del Gela Calcio nonché nel sostegno economico, in maniera irrevocabile, facendo un passo indietro a favore di tutti i colori che vogliono portare avanti questa squadra, perché non si vuole essere responsabile della fine del calcio a Gela. Una decisione sofferta, sicuramente non maturata dopo la sconfitta con il Bari, in quanto la squadra merita solo il plauso della dirigenza. L’esperienza calcistica a Gela della famiglia Mendola può considerarsi definitivamente chiusa, nonostante tutti gli sforzi profusi in questi tre anni, sia economici che personali. L’idea di calcio come volano della cultura e della legalità, come momento di emancipazione sociale per tanti giovani purtroppo, non trova accoglimento e non riesce a radicarsi in questa città e non trova alcun sponsor per sostenere questo progetto. Tutti assistono inerti ogni domenica, e sono ormai tante le domeniche, allo scempio di vedere ragazzi, bambini, uomini e donne, accalcati sui balconi attorno allo stadio “Vincenzo Presti” in condizioni assolutamente precarie, senza la benché minima cura della sicurezza. Questa società non può assistere a scene da “terzo Mondo”, con tifosi accalcati su balconi senza parapetto per vedere la loro squadra, con tifosi avversari del Bari (circa 30) ospitati sugli stessi balconi prospicenti lo stadio e una squadra che non può avere il sostegno del suo pubblico. Senza considerare le ricadute di quelle immagini, che abbiamo visto tutti in diretta su DAZN, sul territorio nazionale, veicolati dai tanti giornalisti presenti, con una tribuna stampa affollatissima, ma improvvisata a bordo campo. Gela non merita questo“.

Nato a Nocera Inferiore il 10 febbraio 1994, è fotoreporter e giornalista nel settore dell'informazione sportiva. Laureato con lode in Scienze della Comunicazione nel 2016 presso l'Università degli Studi di Salerno, e nel 2018 in Corporate Communication e Media nello stesso ateneo. Passionale, creativo, amante della comunicazione face-to-face, è da sempre patito di calcio, del quale è affascinato in ogni sua sfaccettatura. Ha praticato la pallacanestro a livello agonistico per diversi anni. Tra i suoi hobby non si possono tralasciare la musica, la fotografia e la cucina.

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