Cronaca
Conclave, quali sono i criteri per la scelta del nome del nuovo Papa?
Un atto completamente libero: la scelta non è regolata da norme canoniche né da prescrizioni contenute nella Costituzione apostolica Universi Dominici Gregis

Ogni volta che un nuovo Pontefice viene eletto nel Conclave, una delle prime curiosità che si diffonde tra i fedeli e gli osservatori di tutto il mondo è: come si sceglie il nome del Papa? L’annuncio del nuovo nome, pronunciato dal balcone centrale della Basilica di San Pietro con la formula Habemus Papam, rappresenta uno dei momenti più iconici e simbolici del cattolicesimo.
Ma chi decide il nome del Papa? Quali criteri guidano la scelta? E quali significati possono celarsi dietro un nome pontificio?
La scelta del nome pontificio: un atto libero e personale
La scelta del nome papale è un atto completamente libero. Non è regolata da norme canoniche né da prescrizioni contenute nella Costituzione apostolica Universi Dominici Gregis. Subito dopo l’elezione a opera dei cardinali elettori, al nuovo Pontefice viene chiesto: “Accetti la tua elezione canonica a Sommo Pontefice?” Se risponde di sì, segue la domanda: “Con quale nome vuoi essere chiamato?”
È in quel momento, spesso vissuto in pochi istanti di riflessione, che il Papa annuncia il nome che assumerà.
Un nome, un programma: cosa comunica la scelta
Il nome scelto non è mai casuale. Spesso rappresenta un’ispirazione spirituale, una linea pastorale o un omaggio a un predecessore. Talvolta indica una rottura simbolica, in altri casi una continuità esplicita.
Esempi significativi:
- Giovanni Paolo I: unione dei nomi di Giovanni XXIII e Paolo VI.
- Giovanni Paolo II: continuità con il predecessore.
- Benedetto XVI: riferimento a Benedetto XV e San Benedetto da Norcia.
- Francesco: primo della storia, in omaggio a San Francesco d’Assisi.
La tradizione dei nomi papali nella storia
Dal 533, con Papa Giovanni II, è consuetudine assumere un nome diverso da quello di battesimo. Giovanni II si chiamava Mercurio, nome pagano, giudicato inadatto. Da allora, la scelta di un nuovo nome è diventata una prassi consolidata.
Nomi più frequenti nella storia:
- Giovanni: 23 volte
- Benedetto: 16
- Clemente: 14
- Innocenzo: 13
- Leone: 13
- Pio: 12
Alcuni nomi, come Francesco o Lando, sono stati utilizzati una sola volta.
Si può scegliere un nome mai usato prima?
Sì. Non esiste alcuna restrizione formale. Papa Francesco, ad esempio, è stato il primo a scegliere questo nome. In teoria, qualsiasi nome è ammesso, salvo quelli che possono risultare inappropriati o legati a figure negative.
Per rispetto, nessun Papa ha mai scelto il nome di Pietro II, considerando San Pietro come unico e irripetibile.
Può esserci un “Giovanni XXIV”?
Sì, tecnicamente possibile. Dopo Giovanni XXIII, un futuro Papa potrebbe chiamarsi Giovanni XXIV. Papa Francesco ha scherzato più volte su questa possibilità, anche durante viaggi ufficiali, come quello in Mongolia nel 2023.
Il ruolo dei cardinali e la comunicazione del nome
Dopo la scelta del nome, il nuovo Papa indossa le vesti pontificie e si raccoglie nella “Stanza delle Lacrime”. Poi si presenta dalla Loggia centrale di San Pietro.
Il cardinale protodiacono annuncia: “Habemus Papam…” seguito dal nome di battesimo del nuovo Papa e dal nome che ha scelto.
Esempio: “Georgium Marium… qui sibi nomen imposuit Franciscum.”