Cronaca
Irregolari italiani negli Usa, Tajani rassicura: “Nessuno finirà a Guantanamo”
Il ministro degli Esteri: “Italia pronta a riaccogliere i connazionali. Vicenda sotto controllo, garantiti i diritti individuali”. Ma la Casa Bianca afferma: “Quella del Washington Post è una fake news”

Due cittadini italiani, uno già espulso e l’altro in attesa di esserlo, si trovano attualmente negli Stati Uniti in posizione irregolare per aver prolungato il soggiorno oltre i termini del visto. Il caso, che coinvolge anche cittadini di altri Paesi europei, è emerso in seguito a un’inchiesta del Washington Post, secondo cui l’amministrazione statunitense starebbe valutando l’utilizzo del centro di detenzione di Guantanamo per ospitare migranti clandestini provenienti da Stati che non accettano i rimpatri.
Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha chiarito che non è previsto alcun trasferimento di cittadini italiani nella struttura situata a Cuba. “Degli italiani irregolari attualmente fermati negli Usa nessuno andrà a Guantanamo. Continuiamo a lavorare con fiducia con il Governo americano”, ha scritto in un post su X.
Lo stesso Tajani ha ribadito che l’Italia è pronta a riaccogliere i connazionali. “Non vi è possibilità che gli italiani siano trasferiti a Guantanamo, non c’è da allarmarsi. Siamo disponibili a rimpatriare gli irregolari”, ha dichiarato a Rtl 102.5.
Il titolare della Farnesina ha inoltre annunciato che domani avrà un colloquio telefonico con il segretario di Stato americano Marco Rubio per discutere anche di questa vicenda. “Le nostre ambasciate e i consolati negli Stati Uniti sono al lavoro, quindi direi che possiamo essere relativamente tranquilli”, ha affermato intervenendo su Rai 2.
Secondo le prime informazioni raccolte dalla Farnesina presso il Dipartimento per la Sicurezza interna statunitense, l’ipotesi di utilizzo di Guantanamo riguarderebbe esclusivamente cittadini di Stati che non si rendono disponibili a riaccogliere i propri concittadini espulsi dagli Usa. “L’Italia aveva già comunicato all’amministrazione americana, in risposta a un questionario inviato tempo fa, la disponibilità a riprendere i cittadini italiani irregolari, garantendo il pieno rispetto dei loro diritti individuali e dell’assistenza consolare”, ha ricordato Tajani.
Secondo quanto riportato dal Washington Post, tra i Paesi coinvolti figurano, oltre all’Italia, anche Regno Unito, Francia, Germania, Irlanda, Belgio, Paesi Bassi, Lituania, Polonia, Turchia, Ucraina e Haiti. La questione è considerata dalle autorità statunitensi “altamente sensibile”. Diverse nazioni avrebbero manifestato disponibilità a collaborare sui rimpatri, ma — secondo il Dipartimento per la Sicurezza interna — i tempi delle procedure non sarebbero sempre stati ritenuti sufficientemente rapidi.