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Cronaca

Auto distrutte a Salerno e Cava: le frasi shock degli autori

Il noto quotidiano Il Mattino ha reso note le intercettazioni delle conversazioni tra i componenti della baby-gang che distrusse 60 autovetture nel salernitano.

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Vandalismo Salerno
Foto: ilcaffe.tv

Nei giorni scorsi, i carabinieri di Salerno dopo diverse indagini, riuscirono ad inchiodare nove persone che si erano rese protagoniste di danni a molte auto. I fatti risalgono al 10 e 11 ottobre dove, un gruppo di ragazzi distrusse i vetri di almeno 60 autovetture, tra Cava dei Tirreni e Salerno. Oggi però sono stati resi noti da Il Mattino, le conversazioni tra i vandali, intercettate dalle forze dell’ordine.

Le frasi schock: “Che ce ne frega, ci condannano ma poi sospenderanno la pena”

Sono delle intercettazioni che lasciano davvero basiti, quelle ottenute dalla sorveglianza dei cellulari dei colpevoli. Quello che colpisce è la scioltezza e la tranquillità con la quale questi ragazzi affrontano questa situazione. Si evince tantissima spavalderia, in frasi tipo “cosa ce ne frega, alla fine ci condannano, ma poi ci sospenderanno la pena“, continuano “ma tu hai capito come ci sono venuti a prendere? Manco avessimo ucciso qualcuno!“.

Il carcere sarebbe lo strumento per poter spaventare questi giovani delinquenti, ma a sentire le loro parole, non si direbbe. “Tu immagini se ci arrestano proprio? …un mandato di cattura, ci portano a Fuorni… stanza 29″ il tutto condito dall’imitazione delle sirene delle auto dei carabinieri.

Il gip Maria Zambrano ha commentato riassumendo tutta la sua amarezza in poche e semplici parole: “un’allarmante disinvoltura non solo nelle condotte ma anche verso le conseguenze penali che può scaturire una questione del genere. Una spavalderia che non lascia posto a segnali di pentimento. I ragazzi commentano lo sviluppo delle indagini senza manifestare alcuna consapevolezza della gravità della loro posizione”.

Ma l’indignazione del magistrato non finisce qui:
“Denigrano anche le forze dell’ordine, sostenendo che la loro convocazione in caserma non fosse altro che la manifestazione di un atteggiamento esaltato dei carabinieri invece di una necessità investigativa”.

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Il tema delle baby-gang si sta allargando come una goccia d’olio in un bicchiere d’acqua. Da Torino a Napoli, ed adesso anche Salerno. Una tendenza preoccupante, che non va sottovalutata nemmeno per un secondo.

Nato ad Avellino nel maggio '95 è un giornalista, attivista antimafia e talvolta scrittore un po' troppo malinconico. Grande appassionato di sport, divoratore di libri e ascoltatore incallito dei Pearl Jam.

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