Attualità
Scuola, esiti trasferimento docenti: il 23 maggio la pubblicazione
I risultati della mobilità 2025/26 saranno disponibili online. Ma non mancano i disagi per chi ha visto respinta la propria domanda a causa di un vincolo formale

È fissata per venerdì 23 maggio 2025 la pubblicazione degli esiti dei trasferimenti dei docenti per l’anno scolastico 2025/26. A comunicarlo è l’Ufficio Scolastico Territoriale (UST), che renderà disponibile l’elenco dei movimenti sul proprio sito ufficiale, come stabilito dall’Ordinanza Ministeriale n. 36 del 28 febbraio 2025.
I risultati saranno comunicati anche via email ai docenti interessati, all’indirizzo registrato sul portale Istanze Online. La stessa comunicazione arriverà anche alla scuola di provenienza, a quella di destinazione e alla competente Ragioneria Territoriale dello Stato.
Chi ha chiesto trasferimento: cosa sapere sui vincoli
Chi ha presentato domanda di mobilità, trasferimento o passaggio di cattedra riceverà via PEC o email l’esito della propria richiesta. Tuttavia, anche quest’anno non mancano i vincoli legati alla mobilità, in particolare per chi ottiene il trasferimento su propria richiesta.
Come previsto dal CCNI 2025/28, il docente che ottiene una nuova titolarità tramite domanda volontaria non potrà richiedere un altro trasferimento per i successivi tre anni. Lo stesso vale per chi ottiene il trasferimento in una delle sedi richieste: non è possibile rinunciare al movimento, tranne in casi specifici come eventi gravi sopravvenuti, mantenimento della disponibilità del posto di partenza o assenza di impatto sull’organico.
Esiti trasferimento docenti 2025, le deroghe: possibilità anche per i soggetti vincolati
Una buona notizia riguarda i docenti soggetti a vincolo triennale che, in presenza di determinate condizioni, hanno comunque potuto partecipare alla mobilità 2025/26. Tra le principali deroghe ammesse, c’è quella relativa alla cura di un genitore over 65. In questo caso, è stato possibile presentare domanda se:
- è stato indicato come prima preferenza il comune o distretto di residenza del genitore;
- sono stati allegati i documenti richiesti (Allegato G e certificazioni ai sensi del DPR 445/2000);
- la residenza del genitore risultava registrata da almeno tre mesi prima della pubblicazione dell’OM.
Attenzione però: l’indicazione del solo codice scuola non basta. È obbligatorio indicare anche il codice del comune come preferenza sintetica, pena l’esclusione.
Domande respinte per errori formali: il caso che fa discutere
Proprio questo passaggio ha creato non pochi problemi. Diverse segnalazioni da parte di docenti raccontano di domande non convalidate perché mancava l’indicazione del comune, pur essendo state selezionate tutte le scuole presenti in quel territorio.
“Mi sono affidata a un sindacato per la compilazione,” scrive una docente in una mail inviata a una redazione specializzata. “Essendo la mia prima domanda di mobilità, non mi sono accorta del vincolo. Nella mia richiesta avevo inserito le scuole del comune in cui vive mio padre, ma non il comune stesso. Ora non partecipo più al trasferimento.”
Una situazione condivisa da molti. “Errare è umano – prosegue – e dietro ogni errore c’è una persona, con i suoi bisogni, le sue attese.”
Per i docenti esclusi per questo tipo di errore formale, la delusione è forte. Alcuni chiedono al Ministero dell’Istruzione di valutare una riapertura straordinaria delle domande, almeno nei casi in cui il comune fosse chiaramente deducibile dai codici scuola inseriti.
Esiti trasferimento docenti 2025: docenti e scuole in attesa
La pubblicazione degli esiti interessa migliaia di insegnanti italiani. I docenti trasferiti prenderanno servizio nella nuova sede a partire dall’inizio del prossimo anno scolastico. Saranno i dirigenti scolastici a comunicare l’avvenuta assunzione all’UST e alla Ragioneria dello Stato.
Nel frattempo, l’attenzione resta alta: la data del 23 maggio 2025 sarà per molti una svolta, per altri purtroppo un’occasione sfumata.