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Medicina generale: digitalizzazione e nuove normative

Misure sempre più stringenti per i medici generali: chi non utilizza software certificati per lo svolgimento delle attività rischia una sanzione fino a 4.000 euro

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Medico in camice

Abbiamo potuto appurare negli ultimi anni che nuove tecnologie sono state utilizzate un po’ in tutte le sfere lavorative per fornire servizi sempre più qualificati. In particolare, i vantaggi della digitalizzazione sono stati centrali in ambito sanitario.

La situazione è radicalmente cambiata se ci guardiamo indietro di qualche anno. Basti pensare ai grandi passi in avanti fatti dalla telemedicina, che è entrata a tutti gli effetti a far parte del Servizio Sanitario Nazionale a dicembre 2020. I pazienti possono essere oggi monitorati e gestiti a distanza con metodi del tutto innovativi.

Anche i medici di Medicina Generale, la cui importanza è stata letteralmente riscoperta in questi anni, utilizzano più canali di comunicazione per gestire il rapporto con i loro pazienti. Ormai una buona percentuale invia referti e prescrizioni via mail o mediante app di messaggistica istantanea.

Si ricorre spesso anche all’utilizzo di un software medico per gestire le prenotazioni e il flusso degli appuntamenti. Il lavoro risulta più organizzato e questo va anche a beneficio del paziente, che riesce ad ottenere più velocemente le informazioni di cui necessita. Proprio la velocità è importante quando si tratta di prevenzione e salute.

La propensione ad usare software di questo tipo ha acceso i fari anche sulle modalità in cui vengono svolte le attività in questione. È importante che i pazienti e i loro dati siano sempre tutelati.

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Pertanto, anche gli strumenti ad uso del personale medico devono essere aggiornati e soprattutto certificati, come accade per dispositivi di altra natura, come l’elettrocardiogramma. Va detto poi che chi non si doterà di software idonei non potrà partecipare a gare pubbliche di Asl e regione e andrà incontro anche a sanzioni salate.

Da maggio 2024 i medici di base che non utilizzeranno sistemi di prescrizione o cartelle cliniche certificate da enti terzi validi potranno ricevere una sanzione di 4.000 euro. Non meglio va ai produttori di tali dispositivi che rischiano fino a 120.000 euro.

Ancora, i medici che invece si avvalgono di strumenti certificati devono anche essere in grado di utilizzarli correttamente. Si sta, infatti, lavorando anche sulle iniziative che interessano la loro formazione sulle nuove tecnologie. La normativa Ce-Mdr in classe 2x alla quale dovranno adeguarsi i medici si propone, infatti, di ridurre a zero qualsiasi rischio per i pazienti e di consentire una digitalizzazione professionale e sicura.

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