Salute
Salute, quando e come intervenire su un dente scheggiato
Anche una lesione superficiale può compromettere la salute del dente: ecco quando la situazione richiede un intervento tempestivo e come evitare complicazioni di sorta

Un dente scheggiato può sembrare, a prima vista, un inestetismo trascurabile o una semplice seccatura dovuta a un urto accidentale. In realtà, anche una frattura superficiale può rappresentare l’inizio di un processo più complesso, capace di compromettere la salute dentale nel lungo periodo. Sapere quando intervenire e con quali modalità è fondamentale per evitare complicazioni che vanno ben oltre l’aspetto estetico.
Sintomi e cause di un dente scheggiato
Un dente scheggiato può manifestarsi in modo evidente, con un frammento visibilmente mancante, oppure in maniera più subdola, con piccoli segni superficiali che però causano fastidio alla masticazione o sensibilità al caldo e al freddo. Tra i sintomi più comuni figurano dolore localizzato, ipersensibilità, difficoltà nella masticazione e, nei casi più gravi, gonfiore gengivale o sanguinamento.
Le cause possono essere molteplici: traumi accidentali, come cadute o urti durante l’attività sportiva, sono i fattori più frequenti, ma anche abitudini scorrette come mordere penne, masticare ghiaccio o usare i denti per aprire confezioni possono indebolire la struttura dentale. Anche il bruxismo (digrignamento notturno) e la presenza di carie non trattate rappresentano fattori di rischio, in quanto compromettono l’integrità dello smalto, rendendo il dente più vulnerabile alle fratture.
I rischi legati alla mancata tempestività
La gravità della lesione determina le opzioni terapeutiche, che spaziano dalla semplice levigatura dello smalto fino a interventi più complessi quali otturazioni, ricostruzioni in composito o l’applicazione di faccette o corone, quando la porzione danneggiata è consistente. Tuttavia, ciò che rende prioritario l’intervento tempestivo non è soltanto il ripristino dell’estetica o della funzionalità masticatoria, quanto la prevenzione di complicanze che possono derivare dalla progressiva infiltrazione batterica attraverso la frattura.
Un dente scheggiato non curato infatti può consentire ai batteri di penetrare attraverso il tessuto danneggiato fino alla polpa dentale, provocando infezioni che si diffondono verso l’apice della radice.
Lo sottolinea anche questa pagina di DentalPro sul granuloma dentale: una frattura trascurata può evolvere in un’infiammazione cronica che, pur restando asintomatica per lungo tempo, può favorire il progressivo deterioramento del tessuto osseo e le strutture di supporto del dente. È proprio per evitare queste complicanze silenziose, ma potenzialmente gravi, che diventa fondamentale intervenire con prontezza.
Prevenzione e tempestività: le armi più efficaci
L’unico modo per evitare che una lesione apparentemente banale si trasformi in un danno permanente è quello di intervenire il prima possibile. Un controllo odontoiatrico tempestivo permette di diagnosticare precocemente la profondità della frattura attraverso esami clinici e radiografici, scegliendo così l’approccio terapeutico più indicato.
Dall’applicazione di una semplice ricostruzione in composito fino a interventi più strutturati, come intarsi o corone, la tempestività resta un fattore determinante non solo per evitare complicanze, ma anche per preservare la vitalità del dente naturale, riducendo il rischio di infezioni profonde e recidive.