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Attualità

Manovra, zero tasse su latte e pane e taglio del cuneo fiscale nella legge di bilancio

L’ultimo vertice di governo ha delineato quelle che potrebbero essere le misure che l’esecutivo Meloni adotterà nell’ambito della prossima manovra

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Tasse e imposte

Una stretta sul reddito di cittadinanza, l’abolizione delle tasse sul latte e sul pane, e il taglio del cuneo fiscale nella legge di bilancio 2023. Sarebbero queste alcune delle misure che il governo Meloni intende mettere in pratica per la prossima manovra. Andiamo nel dettaglio sul taglio del cuneo fiscale nel 2023: vediamo insieme che cos’è e, attraverso una pratica simulazione, cerchiamo di costruirne gli effetti.

Quota 103 per le pensioni e abolizione (o riduzione) dell’IVA su latte e pane

L’ultimo vertice di governo ha delineato quelle che potrebbero essere le misure che l’esecutivo Meloni adotterà nell’ambito della prossima manovra. Tra queste, come detto, si fa largo l’ipotesi di ridurre o abolire l’IVA sul prezzo del latte e del pane, ma anche sulla pasta e sui prodotti per l’infanzia. Mentre si allontana l’ipotesi di un scudo fiscale per il rientro dei capitali dall’estero mentre viene confermato un intervento sulle cartelle fino al 2015.

“Approccio alla manovra prudente, confido nel fatto che con responsabilità sosterranno questo approccio”, ha affermato il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, che si appella alle forze politiche. La priorità rimane quella del taglio del cuneo fiscale nel 2023, in un modo più ampio di quanto finora previsto (tre punti percentuali) e l’aumento delle soglie del credito di imposta dal 30 al 35%.

Che cos’è il taglio del cuneo fiscale del 2023: la simulazione

Ma che cos’è il taglio del cuneo fiscale? Il cuneo fiscale, secondo la definizione fornita dall’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico), è “il rapporto tra l’ammontare delle tasse pagate da un singolo lavoratore medio e il corrispondente costo totale del lavoro per il datore”. Con questa espressione indichiamo la differenza tra lo stipendio lordo versato dal datore di lavoro per il dipendente e la busta paga netta incassata da questi.

Il nuovo taglio del cuneo fiscale dovrebbe assicurare aumenti medi mensili degli stipendi tra 80-100 euro, secondo le ipotesi in ballo, ma staremo a vedere cosa accadrà quando verrà approvata la legge di bilancio 2023. Ad esempio, in una simulazione ipotetica, chi percepisce uno stipendio di 1.400 euro potrebbe avere un aumento mensile di 80 euro netti, che potrebbero diventare 100 per chi prende uno stipendio di 1.700 euro grazie alla flat tax incrementale.

Nato a Nocera Inferiore il 10 febbraio 1994, è fotoreporter e giornalista nel settore dell'informazione sportiva. Laureato con lode in Scienze della Comunicazione nel 2016 presso l'Università degli Studi di Salerno, e nel 2018 in Corporate Communication e Media nello stesso ateneo. Passionale, creativo, amante della comunicazione face-to-face, è da sempre patito di calcio, del quale è affascinato in ogni sua sfaccettatura. Ha praticato la pallacanestro a livello agonistico per diversi anni. Tra i suoi hobby non si possono tralasciare la musica, la fotografia e la cucina.

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