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Calcio

L’A.S. Serra getta il cuore oltre l’ostacolo: è Seconda Categoria

Il racconto dei 90 minuti che hanno coronato una cavalcata lunga 15 anni. Il punto più alto della storia dell’associazione, toccato al triplice fischio della finale playoff disputata contro il Salza Irpina. Una vittoria che ha il sapore del riscatto, per chi, come il mister Masucci e il presidente Capone, ha sempre creduto di poter raggiungere questo traguardo. Nonostante tutto

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Associazione Sportiva Serra 2007

L’A.S. Serra conquista l’accesso alla Seconda categoria battendo l’Asd Salza Irpina per 3 a 1 nella finalissima playoff. Un trionfo atteso da 15 anni, il punto più alto della storia calcistica dei gialloblu. Un traguardo storico per la compagine serrentana, che per essere compreso a pieno bisogna volgere lo sguardo al contesto e alla realtà dalla quale è stata originata l’associazione sportiva.

Il Serra rappresenta, sui campi da calcio, una piccola comunità formata da poco più di 400 abitanti. Le difficoltà, negli anni, per portare avanti la società sono state numerose e delle più disparate. Le motivazioni sono spesso venute meno, al punto che si è stati più volte sul punto di scomparire.

Ma due persone, su tutte, non hanno mai mollato e non si sono perse d’animo: il mister Pasquale Masucci e il presidente Angelo Capone, nonché storici fondatori dell’associazione. Con tanto sudore, grandi sacrifici, e una passione sconfinata, sono riusciti a mettere su un gruppo coeso e ben amalgamato, che sul campo da gioco ha saputo intendersi al meglio.

Il tutto condito da una bellissima storia di integrazione, in un periodo assolutamente complicato sotto questo aspetto. Sono tanti i giovani provenienti dal continente africano che hanno indossato la maglia del Serra, regalando loro un po’ di svago, di divertimento e perché no, anche una vetrina per i più dotati. Un percorso calcistico votato anche al sociale.

Fino ad arrivare ad oggi. Quella dei ragazzi di Masucci è stata un cavalcata da grande squadra: secondo posto in campionato con 59 punti, 64 gol fatti e 21 subiti (migliore difesa del campionato); 17 vittorie, 8 pareggi e una sola sconfitta, numeri arricchiti dalle due vittorie nelle gare dei playoff.

Una finale, quella contro l’ostica compagine del Salza Irpina che ha racchiuso, idealmente, il percorso fatto fino ad oggi. Gli ospiti biancoblu vanno in vantaggio in apertura di primo tempo, mettendo sotto pressione i padroni di casa e sfiorando più volte il raddoppio. Il Serra sembra essere alle corde e a non averne, sfiancati psicologicamente e fisicamente dal pressing avversario.

Il secondo tempo si apre con il medesimo risultato, ma i gialloblu hanno una marcia in più e la musica cambia. Scrollata la tensione di dosso, aiutati dal nervosismo di troppo degli avversari, riescono a riconquistare il controllo della gara. Grazie alle trame di gioco ritrovate e dettate da Bavaro C. e Manganiello, arriva il pareggio di Sanyang.

Il raddoppio è una perla di Manganiello che dal limite dell’area si concede il lusso del “tiro a giro”, che si infila alle spalle del portiere. A chiuderla ci pensa Coccia M., che mette il sigillo al match, dando il via alla festa promozione.

La gioia seguita al fischio finale è incredibile, ma trapela, senza parole, dall‘allenatore e dal presidente: visibilmente sfiancati, ma commossi e increduli di essere riusciti a tagliare il traguardo, finalmente, raggiungendo quel cuore gettato oltre l’ostacolo ben 15 anni fa.

Nato ad Avellino nel maggio '95 è un giornalista, attivista antimafia e talvolta scrittore un po' troppo malinconico. Grande appassionato di sport, divoratore di libri e ascoltatore incallito dei Pearl Jam.

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