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Cinema

Oscar 2019, Black Panther di Ryan Coogler: la recensione

Il film che ha fatto gridare allo “scandalo”. 7 nomination per il secondo cine-comic più candidato della storia. Solo “The Dark Night” ne ottenne di più

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Black Panther
foto: Lega Nerd

Si appresta la 91° Cerimonia degli Accademy Awards e Black Panther, considerato dai più “solo un cinecomic”, è candidato a ben 7 premi Oscar.

Diciottesimo film del sempre più espanso Marvel Cinematic Universe, Black Panther esce nelle sale il 14 febbraio 2018. Lo stand-alone inserisce e delinea il personaggio di T’Challa, i poteri della pantera nera e il misterioso stato del Wakanda in una trama verticale lunga oltre 10 anni.

Dal 22 gennaio 2019, data in cui gli attori Kumail Nanjiani e Tracee Ellis Ross hanno presenziato alla mini-cerimonia per annunciare le candidature degli Oscar 2019, il web per i cinefili è pressoché impazzito.

Un tipo di cinema nascosto al mondo, proprio come il Wakanda?

Prima di analizzare il motivo di ciò che molti definiscono scandalo, è bene andare a capire cosa sia prima di tutto Black Panther.

Ne parlammo proprio qui appena uscì, stupendoci dell’ottimo stand-alone realizzato dalla Marvel che andava a inserire un nuovo personaggio nella continuity del suo Marvel Cinematic Universe.

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RECENSIONE BLACK PANTHER, IL FILM MARVEL USCITO UN ANNO FA

Nessuno mai si sarebbe aspettato che il film di Ryan Coogler (regista del primo Creed) sarebbe stato candidato a ben 7 Categorie degli Oscar 2019. Eppure la presenza del cast del film alla cerimonia dello scorso anno poteva far presagire qualcosa.

L’America ha amato questo film. Black Panther è diventato presto un cult per gli statunitensi e il suo successo commerciale non è stato ignorato dall’Accademy.

Eppure, penserete voi, stiamo parlando di un cine-comic, ovvero un tipo di cinema finalizzato per l’intrattenimento, i combattimenti spettacolari dagli elevati costi per gli effetti speciali, e per far incassare e riguadagnare gli investimenti le grandi major quali Marvel in primis e Disney in secundis.

Sta proprio nella grandezza industriale, probabilmente, il motivo delle 7 candidature.

Il Marvel Cinematic Universe è una nuova esperienza cinematografica

Black Panther andrebbe considerato come un puntino dell’immenso disegno che il Marvel Cinematic Universe sta tracciando.

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Nel 2008 inizò tutto con Iron Man, poi nel 2012 il primo ufficiale crossover con The Avengers, lo scorso anno, ad aprile precisamente, il pubblico di tutte le età ha riempito le sale per Avengers Infinity War.

Una pellicola che più di un film sembra quasi rappresentare un vero e proprio evento. Non sembra che sia la qualità artistica – che resta comunque di alto livello soprattutto per azione e VXF di cui sopra – a far comprare il biglietto ai clienti, bensì il desiderio e la voglia di vedere cosa accadrà ai personaggi che in questi anni ci hanno accompagnato.

Black Panther non ha nulla rispetto agli altri film Marvel. Ma, con l’Accademy in crisi di ascolti, con polemiche che sembrano uscire ogni giorno (tra tutte, quella che dopo 30 anni la cerimonia non avrà un conduttore fisso), non è tanto sorprendente ripiegare sul grande mercato.

E il mercato delle masse oggi è dominato da Disney e Marvel, per quanto riguarda l’intrattenimento e il cinema. Ecco dunque spiccare Black Panther, catalizzato da una trama ricca di ulteriori contenuti a cui l’Accademy strizza l’occhio negli ultimi anni.

Black Panther è la storia di uno stato che deve affrontare il mondo, ma prima di tutto se stesso. T’Challa e i suoi fedeli si scontrano con Erik Killmonger (Michael B. Jordan), un villain determinato e che soprattutto il pubblico riesce a capire. Come può e come deve il Wakanda sfruttare le sue risorse (l’enorme quantità dell’elemento fantasy vibranio) nei confronti di un mondo che non sembra porgergli la mano?

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L’eccessivo Black Power di un’America contro il proprio presidente

Molti cinefili stanno criticando pesantemente il film Black Panther, sicuramente più di quanto lo farebbero se non fosse stato candidato nella più prestigiosa delle categorie Oscar, ovvero Miglior Film.

Visto per quello che è, un cinecomic d’intrattenimento che contribuisce al continuum del MCU, Black Panther compie il suo “compito” a pieni di voti, se non con la lode, spiccando per messaggi di fondo maturi e un’azione coinvolgente, senza dimenticare la caratterizzazione e lo sfondo di una comunità creata con una precisa identità, soprattutto grazie al comparto musicale. La colonna sonora infatti è scritta da Kendrick Lamar.

Eppure, stando agli altri film e all’atmosfera che si respira ad Hollywood possiamo dire che le probabilità di vittoria come Miglior Film, per Black Panther, sono piuttosto basse (eppure non impossibili).

Black Panther è candidato nelle seguenti categorie: Migliore Scenografia, Migliori Costumi, Miglior Montaggio Sonoro, Miglior Sonoro, Miglior Colonna Sonora e Miglior Canzone Originale. Quest’ultima si intitola All The Stars ed è cantata dal sopracitato Kendrick Lamar. Le speranze di vittoria per il cinecomic risiedono soprattutto nei costumi e nella colonna sonora.

Le scelte inaspettate e controversie degli Accademy, il pressing mediatico e industriale della Disney, il fenomeno sempre più incalzante dei Marvel Studios, tre buoni motivi che hanno portato Black Panther a più candidature di quante se ne potessero aspettare.

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Il film resta, al di là dei movimenti politici e culturali, un’ottima pellicola che intrattiene ma con più di un mero cenno di maturità, restano eccessive le candidature, ma per vedere in quali trionferà dobbiamo solo aspettare la cerimonia nella notte del 26 febbraio.

Nato a Belvedere Marittimo (CS) il 06/05/1994. Da sempre appassionato di scrittura e giornalismo. Scrive su quelle che sono le sue più grandi passioni: sport, media, Tv e soprattutto cinema. Laureato in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Salerno e attualmente studente della laurea specialistica Corporate Communication & Media.

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