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Cinema

La Casa de Papel: la recensione della serie tv in voga su Netflix

Sta spopolando in Italia grazie alla piattaforma di streaming di Netlifx. Uno dei telefilm di cui sentiremo parlare maggiormente nel 2018.

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La casa de papel
Foto: fandom101.com

Una delle serie televisive di Netflix attualmente più in voga. Distribuita dal 20 dicembre per un totale di 13 episodi, aspettando la seconda stagione. La Casa de Papel è già uno dei telefilm più discussi dell’anno.

La più grande rapina del secolo

“Qual è il motore più grande del mondo? L’amore? Il sesso? Il calcio? No, i soldi”.

La Casa de Papel non si perde fin da subito in convenievoli. Lo spettatore è immediatamente immerso in quella che è la rapina più grande del secolo. 8 criminali, guidati da una misteriosa figurata chiamata Il Professore, ideatore del piano per stampare moneta alla Zecca di Stato spagnola.

I criminali sono scelti dal Professore in base a specifiche caratteristiche: chi per abilità fisica, chi per conoscenza di artiglieria pesante, chi per hackeraggio. Il Professore sembra invece racchiudere in sè le abilità di tutti, rendendosi fin da subito il personaggio più affascinante e il meglio caratterizzato.

Nessuno degli otto conosce la vera identità dei complici, l’episodio pilota non solo caratterizza e spiega – in modo esaustivo ma lasciando spazio a nuovi percorsi narrativi – quello che è il piano, ma anche la componente criminale.

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Otto città per otto identità segrete.

  • Berlino, capo dell’operazione, spietato e cinico rivoluzionista, caratterizzato da un fascino maschilista tendente alla leadership;
  • Nairobi, tanto pazza quanto sensibile, cela sotto la sua maschera numerosi scomodi segreti ma rappresenta la classica donna con gli attributi;
  • Mosca e suo figlio Denver, entrambi con un passato difficile che pian piano sarà sviscerato durante gli episodi. L’uno razionale e l’altro testa-calda. Il loro rapporto si evolverà con conseguenze fondamentali per il piano;
  • Oslo e Hensilki, fratelli russi dediti al combattimento si contraddistinguono per violenza e capacità di incutere paura;
  • Rio, il più giovane fra tutti e anche quello più inesperto. Sarà spesso messo in difficoltà dal suo cuore tenero. Importante per il piano vista la sua bravura con la tecnologia;
  • Infine Tokyo, voce narrante del telefilm, affascinante e impulsiva, sempre sulla linea di confine tra il desiderio di libertà e quello di vendetta.

Cast Casa de Papel

I soldi non fanno la felicità.. O forse sì?!

L’intero telefilm non è altro che la realizzazione, tra imprevisti e sotterfugi, del piano escogitato dal professore. Egli gestisce le sue 8 pedine come pezzi di una scacchiera. Ma non è solo una questione di soldi.

La colonna sonora dello show infatti è “Bella Ciao”, canto popolare nostrano per il movimento partigiano.

I rapinatori sono figli della Resistenza.

L’obiettivo non sarà solo quello di escogitare un’immensa rapina, bensì portare l’opinione pubblica verso un conflitto con l’istituzione statale.

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“Noi non ruberemo soldi a nessuno, non uccideremo nessuno, alla fine l’intera Spagna e l’intero mondo faranno il tifo per noi”.

Il Professore ripete ai suoi 8 complici che la gente è portata a tifare per gli sconfitti e gli spacciati. Un po’ come il Camerun quando affronta il Brasile. Loro sono il Camerun, e il mondo intero sarà portato a tifare per loro.

La strategia dunque è entrare e poi uscire dalla Zecca di Stato stampando circa un miliardo di euro, tramite ostaggi per guadagnare tempo, ma senza uccidere nessuno. Ma questo la polizia non lo sa.

Si innesca dunque un gioco psicologico e complottista tra le tattiche del Professore e quelle dello Stato, tra divisioni di intelligence e servizi segreti. Anche quando il piano sembrerà sull’orlo della crisi, scopriremo che è proprio così che il piano deve andare. 

Ciò porterà Raquel Murillo, ispettore a capo del caso, a cadere nell’enorme ragnatela, ma non solo a livello professionale.

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Crime e thriller in conflitto col romanticismo

Per portare a casa il piano bisogna restare cauti e col sangue freddo. Ma saranno le emozioni e i sentimenti dei personaggi a smuovere improvvisamente le vicende.

Sarà l’amore tra Tokyo e Rio a cambiare gli equilibri all’interno della Zecca, saranno i segreti di Berlino a dare le risposte ai suoi comportamenti misteriosi.

Sarà il modo in cui il Professore gioca col cuore dell’opinione pubblica a decretare la sua vittoria o la sua rovina.

Proprio l’amore, i sogni, i desideri, metteranno a repentaglio il grande piano. I soldi non fanno la felicità, e un miliardo di euro non colmano un miliardo di rimpianti.

Tutti i personaggi si ritroveranno di fronte a bivi tra raziocinio e sentimenti mettendo perfino lo spettatore in crisi su chi tifare e su che finale voler vedere.

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Il concetto di fiducia sarà quello fondamentale per innescare gli effetti domino che si presuppone il telefilm. Quello tra complici sia nel rapporto di coppia che nel team di criminali. La fiducia tra chi scava da dentro e chi dirige l’orchestra da fuori. Quello tra colleghi messi di fronte alla dura verità. La fiducia verso ciò che si ritiene giusto e cosa meno. La fiducia di chi è realmente ciò che dice di essere anche dietro una maschera di Dalì.

Amicizia, amori disperati, destini segnati, redenzioni durature e sindromi di Stoccolma. Un lungo tunnel di problemi prima di raggiungere la luce, la libertà o la giustizia che si cerca così disperatamente.

Il tutto sempre accompagnato da una fotografia eccezionale, con quel pizzico di rosso sempre presente.

Rosso come le tute dei rapinatori, rosso come il colore della resistenza tanto a cuore per i protagonisti de La Casa de Papel.

“Era una porta magica, se avessi avuto paura, avrei potuto aprirla. Avrei potuto aprirla una sola volta, una sola volta nella vita, quando mi sarebbe servita, ma una sola volta. Così quando avevo paura pensavo sempre che avrei potuto resistere un altro po’.. E ancora un po’.. Magari il giorno dopo avrei potuto avere più paura, o sentirmi più sola e doverla aprire. Io non l’ho mai aperta”.

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Locandina Casa de Papel

foto: pinterest.com

La serie spagnola divisa in due stagione da Netflix Italia

Nella sua produzione originale, La Casa de Papel consta di 15 episodi da 70′ circa l’uno. Su Netflix Italia gli episodi sono stati spezzati, per ora è disponibile una prima stagione composta da 13 episodi dalla durata di 45′. Fra qualche mese verranno distribuiti altri 6 episodi della stessa durata, che rappresentanto gli episodi dal n°10 al n°15 della produzione originale.

Fidatevi, una volta finita la stagione in lingua italiana, andrete a cercare gli altri episodi mancanti in spagonolo coi sottotitoli.

La Casa de Papel è un telefilm che rapisce, che fa riflettere. Apre porte di stanze comode, quel tipo di porte segregate da lucchetti polverosi. Stanze comode da riaprire, che mettono in conflitto i propri doveri col proprio destino.

Pieno di colpi di scena, ricco di azione, ma anche di caratterizzazione dei personaggi. Tutti alla ricerca di evadere, non solo dalla prigione, non solo dai propri dolori. Evadere al di là delle costrizioni sociali, evadere di fronte alla normalità e dall’abulia.

Ispirato in parte al concept de Le Iene di Tarantino per una rapina complessa e piena di spionaggio, ma anche al telefilm Crisis, serie del 2014 della NBC con la quale condivide i piani fatti passo per passo e respiro per respiro.

Ancora una volta Netflix prende qualcosa di già esistente ma la rimodella alla perfezione regalando qualcosa di nuovo senza perdere originalità. La Casa de Papel è un piccolo gioiello per tutti gli amanti del piccolo schermo.

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Consigliata a chi ha sogni in un cassetto, ma anche a chi ha paura di aprirli una volta per tutte.

Nato a Belvedere Marittimo (CS) il 06/05/1994. Da sempre appassionato di scrittura e giornalismo. Scrive su quelle che sono le sue più grandi passioni: sport, media, Tv e soprattutto cinema. Laureato in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Salerno e attualmente studente della laurea specialistica Corporate Communication & Media.

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