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Salute

Bambini e quoziente intellettivo: quando è necessario sottoporli al test

I test di intelligenza sono la soluzione più immediata e semplice per ottenere una stima riguardo il Q.I.

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Zaino Bambini
Fonte Foto: casabalo.it

L’intelligenza è un concetto complesso che raccoglie in sé moltissimi fattori diversi. È ormai risaputo che il più delle volte il concetto di intelligenza non si lega al rendimento scolastico, anzi: talvolta bambini e ragazzi con un’intelligenza al di sopra della norma possono incontrare difficoltà a scuola. Quando si ha il dubbio che un bambino possa avere un’intelligenza diversa rispetto ai suoi coetanei, eseguire degli approfondimenti può essere utile per progettare piani di studio personalizzati. I test di intelligenza sono la soluzione più immediata e semplice per ottenere una stima riguardo il Q.I., ma ne esistono di diversi tipi e in ogni caso non è sempre consigliabile effettuare il test, che in nessun caso dovrebbe essere somministrato a un bambino per semplice divertimento o curiosità. Andiamo allora ad approfondire l’argomento, partendo dai test di intelligenza più diffusi.

I migliori test del Q.I. per bambini

Fra i test più accreditati per la valutazione del Q.I. dei bambini c’è la WISC (Wechsler Intelligence Scale For Children). Si tratta di un test molto completo perché va ad approfondire diverse aree dell’intelligenza, quali:

  • comprensione verbale, valutata con attività come ascolto di domande e formulazione di risposte verbali;
  • viso-spaziale, per misurare l’attenzione ai dettagli e l’integrazione viso-motoria;
  • memoria di lavoro, misurata con attività che richiedono la conservazione di informazioni in memoria per completare l’attività in questione;
  • ragionamento fluido, ovvero la capacità di eseguire operazioni mentali per svolgere attività che non possono essere svolte automaticamente;
  • velocità di elaborazione;
  • scala totale: definisce il livello intellettuale del bambino rispetto alla sua fascia di età.

Questo test si somministra a bambini di età compresa tra i 6 e 16 anni. Per bambini fra i 3 e i 7 anni, invece, è molto diffuso il BIVA (Image-based Intelligence Test for Pre-School Age), un test nel quale al bambino si richiede di riconoscere delle immagini associate alla propria vita quotidiana ma anche di trovare soluzioni per attività fino ad allora sconosciute.

Quando somministrare i test del Q.I. ai bambini?

Da alcuni genitori il test del Q.I. potrebbe essere visto come un semplice sfizio per conoscere il livello di intelligenza del proprio figlio o figlia. In realtà, la scelta di sottoporre un test del Q.I. ai bambini deve essere sempre supportata da ragioni comprovate. Se il bambino appare sereno e il suo rendimento/comportamento a scuola non desta preoccupazioni, non c’è motivo di fare il test: si pensi al disagio che potrebbe scaturire da un risultato negativo, un trauma che in alcuni casi potrebbe essere difficile ricomporre.

I casi in cui potrebbe essere opportuno somministrare il test del Q.I. ai bambini sono due: il bambino mostra un’intelligenza inferiore alla media, oppure sembra plusdotato rispetto ai suoi coetanei. Se un bambino con un’intelligenza inferiore rispetto alla media potrebbe destare maggiore preoccupazione, non bisogna pensare che un bambino plusdotato costituisca un semplice vanto e non si trascini dietro altri tipi di problemi. A volte una plusdotazione sul piano intellettivo è accompagnata da problematiche sul piano relazionale; pertanto, è fondamentale affidarsi a professionisti in grado di individuare la plusdotazione e intervenire con soluzioni specifiche a seconda delle esigenze del bambino (segnaliamo, ad esempio, questo centro professionale di Roma per la diagnosi della plusdotazione tramite test del Q.I.). Il test deve essere somministrato da un esperto anche per evitare errori, dal momento che sui risultati incide anche lo stato emotivo del bambino e quindi è necessario che di questo compito si occupi un professionista che sa come approcciare ai bambini in questi momenti delicati.

Qual è il valore medio del Q.I.

I punteggi dei test di intelligenza definiscono delle fasce che delimitano altrettanti livelli di intelligenza, dallo stato di ritardo cognitivo a quello di grande talento:

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  • sotto 70: soglia al di sotto della quale si parla di ritardo cognitivo;
  • da 70 a 85: intelligenza inferiore alla media;
  • da 85 a 99: intelligenza leggermente inferiore alla media;
  • da 100 a 114: intelligenza nella media;
  • da 115 a 129: intelligenza di poco superiore alla media;
  • da 130 a 145: grande talento.

Si consideri che la stragrande maggioranza della popolazione (circa il 98%) ha un Q.I. compreso tra 85 e 115, poche persone hanno un quoziente intellettivo molto basso o molto alto.

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