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Uno straccio di pace, quell’iniziativa di Emergency del 2001 che torna d’attualità per la guerra in Ucraina

L’incubo degli attentati terroristici negli Stati Uniti diede lo spunto alla ONG del compianto Gino Strada per un gesto simbolico

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Bandiere Ucraine

Era il 2001 quando l’attacco alle Torri Gemelle e al Pentagono rappresentarono il più importante attentato terroristico della storia dell’Occidente. In seguito all’esacerbarsi delle tensioni, Emergency lanciò l’iniziativa “Uno straccio di pace”, che proprio oggi, con la guerra in Ucraina in atto, sembra tornare d’attualità.

La storia dell’iniziativa del 2001 di Gino Strada e della sua Emergency

L’incubo degli attentati terroristici negli Stati Uniti del 2001 coinvolse tutto il mondo occidentale. La paura del fondamentalismo islamico nasceva proprio dalla grandissima tragedia delle Twin Towers, picco di tensione di una guerra terribile. Come tutte le altre, come il conflitto in Ucraina, che assume contorni sempre più drammatici per entrambe le parti.

È così che nacque l’iniziativa “Uno straccio di pace”, promossa da Emergency di Gino Strada, indimenticato benefattore dell’umanità. In cosa consisteva? Ce lo spiegava la stessa ONG: “Siamo pericolosamente vicini alla guerra. Questo vuol dire che degli italiani potrebbero anche uccidere dei civili, la maggior parte dei quali donne e bambini e, a loro volta, essere uccisi. Siamo sicuri che molti di noi non vogliono che ciò accada. Noi vogliamo poter dire che siamo contrari, e vogliamo che chiunque ci veda sappia che siamo contrari alla guerra. Per farlo useremo un pezzo di stoffa bianco: appeso alla borsetta o alla ventiquattrore, attaccato alla porta di casa o al balcone, legato al guinzaglio del cane, all’antenna della macchina, al passeggino del bambino, alla cartella di scuola… Uno straccio di pace”.

Come partecipare a Uno straccio di pace per l’Ucraina, e perché coinvolgere i bambini

Una piccola goccia nell’oceano, ma anche uno strumento di dissenso silenzioso, simbolico. Perché non replicare l’iniziativa “Uno straccio di pace” anche per l’Ucraina? Si tratterebbe di un ottimo modo per coinvolgere anche i più piccoli in uno slancio di pace: per i bambini si tratterà di un gioco, che tuttavia, come detto, porta con sé un bel messaggio.

D’altronde, come disse Emergency, “e se saremo in tanti ad averlo, non potranno dire che l’Italia intera ha scelto la guerra come strumento di risoluzione dei conflitti. Diffondere questo messaggio è un modo per iniziare”.

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Nato a Nocera Inferiore il 10 febbraio 1994, è fotoreporter e giornalista nel settore dell'informazione sportiva. Laureato con lode in Scienze della Comunicazione nel 2016 presso l'Università degli Studi di Salerno, e nel 2018 in Corporate Communication e Media nello stesso ateneo. Passionale, creativo, amante della comunicazione face-to-face, è da sempre patito di calcio, del quale è affascinato in ogni sua sfaccettatura. Ha praticato la pallacanestro a livello agonistico per diversi anni. Tra i suoi hobby non si possono tralasciare la musica, la fotografia e la cucina.

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