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Cronaca

Aldo Moro, 40 anni fa il rapimento del presidente della Dc

Un tragico evento che cambiò la visione politica dell’Italia del dopoguerra

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Aldo Moro presidente DC

Sono passati 40 anni dal rapimento e la successiva uccisione del presidente della Democrazia Cristiana, Aldo Moro, da parte di un commando delle Brigate Rosse. Il gruppo terroristico di estrema sinistra voleva far scoppiare una rivoluzione attraverso la lotta armata.

Prima l’uccisione dei 5 membri della scorta il 16 marzo del 1978, colpiti da una raffica di proiettili, sotto la casa romana di Moro in via Fani: il Maresciallo dei Carabinieri Oreste Leonardi, l’appuntato Domenico Ricci, il Brigadiere Francesco Zizzi, l’agente Raffaele Jozzino e l’agente Giuliano Rivera.

La Strategia della tensione e degli Anni di piombo ebbe il suo punto maggiore in questo attacco contro lo Stato. Nel giorno in cui si presentava il nuovo Governo Andreotti, la politica italiana fu sconvolta dal sequestro Moro. La sua colpa fu quella di voler far dialogare due mondi politici, emblema del ‘compromesso storico’.

I terroristi volevano colpire l’artefice della solidarietà nazionale ed il fautore del dialogo tra la Democrazia Cristiana ed il Partito Comunista Italiano. Tutto questo, secondo i brigatisti,  avrebbe ostacolato il controllo BR della sinistra italiana per una lotta al capitalismo. Volevano altresì evitare un assoggettamento del Partito Comunista allo Stato Democratico. Pci e Dc adottarono la linea della fermezza: nessuna trattativa per liberare Moro, condannando di fatto lo statista.

Resta nell’immaginario collettivo la foto del bagagliaio della Renault, risalente al successivo 9 maggio, in cui fu ritrovato il cadavere del politico in via Caetani, a pochi passi dalla sede del PCI e della DC (piazza del Gesù).

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Aldo Moro: Un tragico evento che cambiò la visione politica dell’Italia del dopoguerra

Si tratta pur sempre di una pagina ancora oscura del nostro Paese, infatti le successive indagini fecero emergere elementi poco chiari.
Il caso Moro è stato un forte segnale nei confronti dell’apparato statale. Appare evidente che i terroristi non abbiano ottenuto niente da questa vicenda, rivelandosi soltanto un’azione fallimentare.

Una mattina di 40 anni fa il più grave attacco alla Repubblica”, ha scritto su Twitter il Premier Paolo Gentiloni.

Iscritto all’Albo nazionale dell'Ordine dei Giornalisti, nato a Benevento il 19/11/1992. Dal 5 dicembre 2018 collabora con "Il Mattino". Addetto Stampa di numerosi eventi e manifestazioni, anche a carattere nazionale. Ha curato l’ufficio stampa di enti di formazione, sindacati, associazioni, politici. Dal 2008 nel campo della comunicazione, ha scritto per varie testate giornalistiche, quali “Corriere del Sannio”, “IlVaglio” e condotto il telegiornale per televisioni locali (ElleTv) e regionali (La6). Attualmente collabora con diversi giornali online: Emozioninrete, TeatrieCulture, PalcoscenicoinCampania, InfoSannioNews. Responsabile cultura di ASC Confcommercio. Componente della Proloco Samnium e dell'associazione giovanile "Thesaurus".

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