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Blackout Tuesday: perché molti di voi non hanno capito niente

Il feed di Instagram è nero, ma troppo spesso solo per una pioggia di like facili. La partecipazione passiva a questo movimento ne mina le fondamenta, e ne svuota il significato

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Black Lives Matter

“La vostra testa è vuota: / vi incantano la lingua e le parole di un astuto / e non vedete quello che succede.”, scriveva Solone secoli fa. Il nostro feed di instagram è nero. Tutti condividono uno schermo nero accompagnato da un hashtag senza capire niente, soltanto per seguire una tendenza. Troppo spesso, solo per avere una pioggia di like facili.

L’hashtag è stato lanciato dal settore musicale, in particolar modo da Jamila Thomas, e ha subito trovato un riscontro serio e positivo toccando settori differenti.

Ovviamente l’hashtag è stato ricondiviso da vari influencer, anche da quelli che in questi giorni non hanno partecipato attivamente alla “questione americana” scatenata dall’uccisione di George Floyd da parte di un agente di polizia. Il blackout consisterebbe in un silenzio stampa, un silenzio non passivo ma attivo perché porterebbe a una maggiore sensibilizzazione sull’argomento. Tuttavia, questo silenzio stampa non è rispettato dalla maggioranza degli influencer che continuano a postare storie e post, dimostrando una completa ignoranza in merito.

La partecipazione passiva a questo movimento ne mina le fondamenta. Ciò potrebbe aiutarci a rivalutare il concetto di “influencer”, in un mondo in cui gli intellettuali sono stati soppiantati dagli opinionisti.

Nata a Nocera Inferiore il 3 dicembre 2000, è giornalista praticante presso ZetaNews. Diplomata al Liceo Classico "Marco Galdi" nel 2019, dallo stesso anno è studentessa di Lettere Classiche presso l’Università degli studi di Salerno. Appassionata di scrittura creativa, ha partecipato a diversi concorsi letterari: nel 2016 si è classificata terza al concorso “le parole sono ponti” e nel 2019 si è classificata seconda al Premio Badia di Cava De’ Tirreni. Ama i libri, l’arte e raccontare le ingiuste condizioni del patrimonio artistico della città in cui vive. “Figlia” del Pirandello giornalista, cerca di non fermarsi mai alla narrazione superficiale degli eventi. «E mentre il sociologo descrive la vita sociale qual essa risulta dalle osservazioni esterne, l’umorista armato del suo arguto intuito dimostra, rivela come le apparenze siano profondamente diverse dall’essere intimo della coscienza degli associati». (Pirandello, saggio sull’umorismo)

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